#INVIAGGIOCONMARIO: Fais Onlus racconta la stomia attraverso un cartone animato

Quello delle stomie è un tema che oltre agli aspetti clinici propri della professione infermieristica, investe quel rapporto diretto tra infermiere e pazienti e, di più, la necessità di portare chiarezza su un argomento che spesso non è conosciuto, divulgato e recepito dai cittadini nel giusto modo, non per carenze della nostra professione,  ma per carenze del meccanismo divulgativi-informativo che oggi caratterizza l’informazione sulla salute in Italia.

L’iniziativa di Fais Onlus, la Federazione delle Associazioni di incontinenti e stomizzati, va in questa direzione e spiegare con semplicità e chiarezza, attraverso un fumetto  cos’è la stomia, chi è la persona con la stomia, ma, soprattutto, come queste persone affrontano il loro percorso di vita, all’inizio destabilizzato dai cambiamenti, poi fortificato dalla vicinanza degli affetti e dai nuovi amici, incontrati anche grazie alle associazioni pazienti, che rappresentano un punto d’incontro e supporto, è una novità non solo dal punto di vista divulgativo, una informazione efficace e fruibile a tutti, ma anche un insegnamento per chi vive con gli stomizzati. Un’iniziativa sicuramente importante, alla quale gli infermieri plaudono perché è anche di supporto, aiutando e supportando l’assistito,  alla loro professionalità.

Accettare e convivere con una stomia, imparare a gestirla e adattarsi alla nuova condizione non è semplice, ma le persone stomizzate devono sapere che se si impara a gestire bene la stomia, rispettando le norme igieniche e seguendo alcune accortezze, è possibile tornare a vivere una vita normale. Il fumetto lo dimostra.

La comunicazione e l’informazione hanno anche un ruolo di educazione alla salute e di prevenzione di situazioni di disagio che se non controllate possono aprire la porta a numerose patologie.

La rete prevede che il paziente non sia solo quando il suo bisogno diventa sociale. Per questo è necessario aprire una fase di confronto con tutti gli attori dell’assistenza sia sul piano intellettuale che sulla valutazione degli esiti di ciò che siamo in grado di fare.

Questo lo sanno gli infermieri nel momento in cui assistono pazienti stomizzati che, al di là dell’assistenza clinica propriamente detta, hanno il compito di valutare eventuali dubbi o domande inespresse da parte del paziente. In alcuni casi il paziente non porge domande al medico, per imbarazzo, per ignoranza o solo per dimenticanza: qui l'infermiere interviene comunicando con lui e colmando eventuali lacune, rispondendo ai suoi dubbi, soddisfacendo la sua insicurezza anche sociale.

E il cartone animato è sicuramente uno strumento in più, importantissimo, in questo senso

Se il ruolo dell’infermiere si limita all’applicazione, sempre corretta, di protocolli e procedure predeterminati, allora si corre il rischio di non rispondere a una delle attese dei pazienti, un’attesa non detta ma quanto mai reale, quella della richiesta di vicinanza e una disponibilità umana.

Spesso l’assenza di qualità nei servizi è causata da un livello comunicativo inesistente o inefficace. L’interazione e integrazione con gli altri assicura invece un successo forse inaspettato da molti. La massimizzazione qualitativa dei servizi è certamente prodotto di coesione e collaborazione nelle équipe e questo è il modello e il modo di lavorare proprio degli infermieri.

E’ compito anche dell’infermiere tracciare un percorso che va dal primo approccio clinico del paziente alle stomie fino alla sua riabilitazione, alle terapie complementari e a tutti gli aspetti clinici, sociali e umani dell’assistenza, di quel prendersi cura  che è proprio della professione. Fino alla conoscenza delle tutele dei diritti socio-sanitari della persona con stomia che spesso anche gli stessi pazienti ignorano.

Ed è necessario per questo che l’assistito comprenda la sua assoluta normalità per gestire la situazione, cosa che il cartone animato del Fais si pone – e raggiunge – come obiettivo.

L’assistenza a questi pazienti, richiede oltre le valutazioni cliniche modifiche comportamentali, di stile di vita e di situazione ambientale, il counseling sugli ausilii, il supporto psicologico. Richiede di comunicare con l’assistito e di avere la sua attenzione, la sua fiducia e la massima credibilità.

Ed è per questo che non solo la capacità clinica, ma anche quella sociale e di comunicazione degli infermieri assumono un ruolo paradossalmente di “strumento professionale” nel momento in cui scatta il rapporto anche sociale con il paziente.

Con l’aiuto di una spiegazione chiara e serena di tutto questo il quadro complessivo diventa sicuramente più luminoso ed efficace.

“Siamo molto orgogliosi ed entusiasti – ha commentato il oroject manager Fais, Pier Raffaele Spena – perché siamo certi che il video attrarrà molto la curiosità di chi non sa ancora nulla sulla stomia e sulla vita degli stomizzati. Mario – il protagonista del cartine animato –  siamo noi – continua Spena – e nel suo racconto rivediamo la nostra vita e le esperienze che partono dalla malattia per poi arrivare alla stomia che, vale sempre la pena ricordare, è spesso la soluzione, non il problema. La Fais, coerentemente con la sua missione, è da tempo impegnata in progetti di comunicazione

sulla stomia promuovendo una informazione efficace e fruibile a tutti, come questo progetto”.

VEDI IL CARTONE ANIMATO #INVIAGGIOCONMARIO