Partendo dai contenuti del manifesto prodotto dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche per il 12 maggio 2021 – Giornata internazionale dell’Infermiere – dal titolo “Ovunque per il bene di tutti” la FNOPI ha annunciato alla propria comunità professionale la modalità di svolgimento del Congresso nazionale previsto per l’anno 2021 che, anche in virtù della proroga dello stato di emergenza nel nostro Paese, sarà organizzato in modo radicalmente diverso dal passato, puntando su un carattere itinerante e su incontri a livello locale per le singole sessioni di lavoro preparatorie alla mozione finale, per giungere, in dicembre, a un evento istituzionale conclusivo in presenza a Roma.
L’obiettivo è favorire, una volta superata la fase più acuta della pandemia, un nuovo modo di pensare la sanità, per il bene di tutti. Un nuovo modo di confrontarsi, con il coinvolgimento di tutti.
La Federazione intende per questo intraprendere un viaggio, da maggio a dicembre, per disegnare il futuro del Servizio sanitario nazionale, valorizzando le eccellenze della professione infermieristica in un ambito specifico, l’assistenza territoriale, che si è rivelata il tallone d’Achille del Paese al cospetto della pandemia da Covid-19.
Il 2° Congresso nazionale della FNOPI vuole essere tutto questo, in un anno, come il 2021, che si caratterizza per le alte aspettative di rinascita e di ripresa. E vuole esserlo, come detto, in una forma del tutto atipica e innovativa, ovvero adottando una modalità itinerante in cui sono i vertici dell’Ente a muoversi dal centro alle periferie, per intercettare i nuovi bisogni di salute e le innovative risposte che gli infermieri, in modo proattivo, sono in grado di fornire a cittadini e pazienti.
Esperienze da mettere al servizio dell’intera comunità, per costruire un servizio sanitario più giusto ed efficace.
È anche un modo, questo, per simulare, attraverso lo spostamento fisico degli organi direttivi, l’inversione di rotta concettuale a cui è chiamato il nostro SSN all’indomani della pandemia: privilegiare il territorio, dal piccolo centro fino alla singola casa, come luogo primario di cura e assistenza, affidando ai grandi poli ospedalieri la prevalente gestione di emergenze e acuzie.
In questa rivoluzione copernicana si rivela centrale la figura dell’Infermiere di famiglia e comunità, sancita dal Patto per la Salute 2019-2021, e quindi sistematizzata dalla Conferenza delle Regioni nel 2020, Anno mondiale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dedicato agli Infermieri, nel bicentenario della nascita di Florence Nightingale.
Ed è proprio dalla presentazione di un libro sulla presenza e sull’eredità di Florence in Italia che si intende partire, il prossimo 12 maggio, a Firenze, città che le dette i natali nel 1820: un incontro aperto per motivi di sicurezza alle sole autorità locali e ai presidenti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Toscana.
Per ciascuno dei successivi incontri “di tappa” nelle varie regioni d’Italia, sono stati invitati: il presidente di Regione, l’assessore regionale alla Salute, il direttore generale regionale della Salute, il sindaco del Comune ospitante l’evento.
Di seguito il programma, in costante aggiornamento.