I Coordinamenti OPI Piemonte e Puglia contro ampliamento competenze Oss senza percorsi condivisi

Coordinamento OPI Piemonte: “Sull’esempio di quanto già intrapreso dalla Regione Veneto con la delibera 305/2021, dove questo coordinamento respinge totalmente sia nella forma che nei modi, è necessario arrivare a un accordo che salvaguardi la popolazione dalla possibilità di utilizzare gli Oss rispetto ad atti propri dell’assistenza clinica di competenza esclusiva di medici e infermieri”.

Coordinamento OPI Puglia: “Gli OSS, non possono svolgere funzioni infermieristiche in sostituzione agli Infermieri né possono attuare, senza la presenza di Infermieri, attività semplici a caratura sanitaria loro consentita dall’ordinamento, anche in possesso di ulteriore formazione integrativa poiché incorrerebbero nel reato di esercizio abusivo di professione sanitaria. Altresì la figura dell’OSS con formazione complementare a tutt’oggi non è disciplinata e integrata nel vigente CCNL del comparto sanità e neppure nella vigente normativa concorsuale.

Tanto premesso, si insiste nel rinnovare all’Assessore alla Sanità, l’invito a definire con scriventi Ordini delle Professioni Infermieristiche, nella loro qualità di Enti Sussidiari dello Stato, regolatori delle attività infermieristiche, attraverso un tavolo di confronto, modelli di integrazione degli OSS negli attuali modelli assistenziali e nei regolamenti regionali sugli standard di personale (RSA e altre) rispettosi dell’attuale ordinamento. Stesso invito è rivolto alla III Commissione Consiliare della Puglia per un’audizione chiarificatrice sull’argomento in epigrafe”.

Il Coordinamento OPI Piemonte ha chiesto formalmente al presidente della Regione Alberto Cirio, all’assessore piemontese alla sanità Luigi Icardi e alla collega di Giunta con deleghe alle politiche sociali Chiara Caucino un tavolo tecnico per arrivare a un percorso di formazione complementare dell’Operatore Socio Sanitario nel territorio regionale.

La proposta segue “un iter che vede il professionista Infermiere come responsabile dell’assistenza infermieristica, sulla base dell’articolo 1 del DPR 739/94. Una assistenza infermieristica che si potrà avvalere – entro ambiti definiti da un progetto formativo specifico – della figura di supporto dell’Operatore socio-sanitario come già previsto dall’accordo Stato Regioni del 2001 che può essere ampliato e rivisto anche in considerazione dell’evoluzione delle competenze dell’infermiere del terzo millennio”.

Quella del Coordinamento della Puglia invece è una vera e propria diffida alla “volontà di implementare un corso di formazione per qualificare gli Operatori Socio Sanitari ad attività proprie della professione infermieristica”.

Il coordinamento, infatti, la giudica “una ulteriore scempiaggine sull’argomento, configgente con l’attuale ordinamento sanitario che assegna al profilo di Operatore Socio Sanitario in quanto figura di supporto dell’assistenza, attività e mansioni di esclusiva rilevanza domestico – alberghiero. A nessuno – commenta – è consentito dal nostro ordinamento, di svolgere funzioni infermieristiche che sono patrimonio esclusivo di esercizio professionale dallo Stato attribuito in esclusiva agli Infermieri”.

A QUESTO LINK LA LETTERA DEL COORDINAMENTO OPI REGIONE PIEMONTE

A QUESTO LINK LA LETTERA DEL COORDINAMENTO OPI DELLA REGIONE PUGLIA