Lombardia: mozione al Consiglio regionale per il rilancio dell’infermieristica

“Ringraziamo il mondo della politica tutto che si è messo a disposizione attraverso i loro rappresentanti della categoria degli infermieri: il Presidente III Commissione Sanità e politiche Sociali Emanuele Monti, la Vicepresidente Simona Tironi, e i componenti della Commissione Carmela Rozza e Gregorio Mammì. Quando Politica e Professione lavorano insieme i risultati hanno ricaduta positiva sulla salute dei cittadini e sui professionisti che la tutelano”.

Scrive così il Coordinamento regionale degli ordini delle professioni infermieristiche della Lombardia in un messaggio indirizzato al Consiglio regionale lombardo, dopo che la III Commissione sanità ha inviato al presidente del Consiglio regionale una mozione urgente sulle risorse per assunzione personale sanitario e adeguamento delle retribuzioni, poi approvata: il Consiglio Regionale lombardo ha votato così una mozione bipartisan per un piano di assunzioni e di adeguamento degli stipendi del personale infermieristico alla media europea..

Nella mozione si impegna la Giunta regionale e l’assessore competente a intervenire presso la Conferenza Stato-Regioni per trovare azioni e soluzioni utili per disegnare un reale piano di assunzioni e adeguare e uniformare gli stipendi del personale infermieristico e delle professioni sanitarie a quelli europei.

Ancora, si chiede l’impegno per la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario e gli operatori sociosanitari precari, come previsto dalla Legge Finanziaria e  ad attivarsi presso il Governo perché sia valutato il superamento del vincolo di esclusività per la professione infermieristica, in un percorso di valorizzazione complessiva della figura infermieristica.

Ulteriore impegno è richiesto, perché la Giunta si attivi presso il Governo per la  valorizzazione della figura professionale dell’infermiere anche nell’ambito della didattica universitaria, per sviluppare opportunità di crescita professionale e di carriera, in funzione di un accresciuto ruolo dell’infermiere specializzato.

La mozione impegna anche il Consiglio e la Commissione sanità e politiche sociali a definire un percorso per individuare forme di incentivazione economica regionale per il personale infermieristico e delle professioni sanitarie “per una reale e meritoria valorizzazione salariale e professionale”.

Tra le premesse alla mozione, la considerazione delle basse retribuzioni rispetto ai partner europei, indicate anche dall’OCSE, la mancata erogazione dell’indennità di specificità prevista dalla manovra 2021, ma ancora al contratto che ancora non si chiude, mentre alcune Regioni hanno iniziato ad agire in autonomia come, ad esempio, la Valle d’Aosta che, per il triennio 2022-2024, ha stanziato un’indennità che ammonta a euro 350 lordi mensili aggiuntivi per il personale infermieristico.

Senza dimenticare poi la carenza internistica: la mozione sottolinea tra l’altro la denuncia degli ordini lombardi di una carenza in Lombardia di circa 9500 figure professionali di cui 3500 nelle RSA, 4500 nelle strutture sanitarie e 1500 infermieri di famiglia e “questo deficit – si legge – è oramai cronico sia per il numero insufficiente annuale di posti disponibili nei corsi universitari, sia perché questa professione è poco attrattiva per i giovani”.

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