La comunità infermieristica italiana piange la scomparsa di Lia Pulimeno

“È un momento di grande tristezza per la perdita di una figura importante dell’infermieristica, rappresentante convinta e appassionata della professione e della istituzione ordinistica, per le quali sino all’ultimo ha lavorato con entusiasmo e generosità e per le quali tanto si è spesa in questi anni. È un momento di grande tristezza per la scomparsa prematura di una vera infermiera, una guida per la comunità infermieristica e, per tutti noi della Federazione e dell’ordine di Roma di cui è stata a lungo presidente, una vera amica. Tutti gli infermieri italiani si stringono alla sua famiglia, al marito Salvatore e alle figlie Laura e Sara”.

La presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, annuncia così la scomparsa di Ausilia Pulimeno, donna e professionista esemplare, protagonista di una lunga carriera infermieristica, sia sul versante dell’assistenza che della formazione e della rappresentanza ordinistica.

Ausilia Pulimeno, per tutti Lia, è stata fino all’ultimo mandato concluso al termine del 2020, presidente dell’ordine degli infermieri di Roma, il più grande d’Italia, del quale ha fatto parte del consiglio direttivo fin dal 1993 ricoprendo diversi ruoli di responsabilità, e del Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica (CECRI), di cui è stata anche tra gli ideatori e fondatori.

Laureata magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche, già impegnata per diversi mandati come vicepresidente dell’allora Collegio Ipasvi di Roma, come vicepresidente dell’Associazione Infermieristica Transculturale, è stata prima presidente del Collegio dei revisori dei conti della Federazione, di cui poi ha ricoperto il mandato di vicepresidente nazionale.

Infermiera dal 1973, ha svolto ruoli importanti nell’ambito della formazione infermieristica universitaria, di base e post-base e nell’ambito dell’organizzazione (dirigente) di un’Azienda Ospedaliera Universitaria, il Policlinico Umberto I di Roma. È stata docente nei corsi di laurea in infermieristica e laurea magistrale in Scienze infermieristiche/ostetriche dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Grande cultrice della storia della Professione, aveva condotto importanti studi sulla nascita dell’infermieristica della capitale e aveva animato il gruppo di lavoro nazionale insediato presso la FNOPI per le celebrazioni del bicentenario di Florence Nightingale.

E in pieno lockdown, il 2 giugno del 2020, ha rappresentato la Federazione nazionale con la sua presenza nonostante i rischi per la salute, alla cerimonia all’altare della Patria ed è intervenuta a tutte le riunioni organizzative dell’assistenza dell’emergenza Covid che si sono svolte alla Protezione civile e al ministero della Salute a Roma.

“Una donna con grande senso di giustizia, dell’uguaglianza e della tradizione – aggiunge la presidente FNOPI -, sempre attaccata alla sua famiglia, ma assolutamente attenta ai bisogni dei pazienti e delle persone e alla qualità, alla formazione, all’aggiornamento della professione. Una grande infermiera, ma soprattutto, per chiunque le sia stato vicino, una vera amica”.