Linee guida per le prestazioni trasfusionali in e-health: il ruolo degli infermieri

L’e-health entra a pieno titolo nel percorso trasfusionale per tagliare le liste di attesa, velocizzare le donazioni e migliorare e ottimizzare la raccolta di sangue ed emocomponenti e la loro produzione e qualificazione biologica. Le novità riguarderanno tutte le fasi del percorso, a partire dalla selezione del donatore sangue, migliorandone l’efficienza  attraverso l’ottimizzazione del tempo/operatore per donatore, la qualità delle informazioni anamnestiche presenti nel questionario di selezione e la qualità percepita da parte del donatore.

Tutto questo porta alla riduzione del tempo di attesa del donatore e del percorso di donazione ed è incentivo alla prenotazione della donazione e miglioramento della programmazione della raccolta.

Per realizzarlo il Centro Nazionale Sangue ha messo a punto e appena pubblicato le “Linee Guida per l’erogazione di prestazioni trasfusionali in telemedicina, proprio con l’obiettivo di fornire non solo indicazioni uniformi riguardanti le prestazioni in sanità digitale applicate alle attività assistenziali di medicina trasfusionale, ma anche alle attività di produzione e qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti per coprire l’intero processo trasfusionale.

“Le Linee guida sono il naturale sviluppo di un processo rinnovamento che coinvolgerà sempre più ambiti del Sistema Sanitario Nazionale – spiega Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue (CNS) Il fine ultimo della progressiva applicazione dei principi di e-health è il miglioramento della qualità di vita del paziente e la riduzione degli accessi in ospedale. La loro applicazione porta da un lato un miglioramento dell’efficienza nel processo di selezione e dall’altro una riduzione del tempo di attesa del donatore e del percorso di donazione, con conseguente incentivo alla prenotazione delle donazioni. E puntano anche su una maggiore integrazione tra professioni mediche e infermieristiche per l’applicazione della telemedicina, ricordando che la normativa attuale (DM 2 novembre 2015 su requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti) prevede l’autonomia del personale infermieristico nella fase di selezione”.

Sette gli elementi della sanità digitale nell’attività trasfusionale: la televisita (medico-paziente); il teleconsulto (medico-medico); la teleconsulenza medico-sanitaria (tra medico, infermiere e tecnico di laboratorio); la teleassistenza (infermiere-paziente e infermiere-donatore); la telerefertazione  (medico-paziente, medico-medico, medico professionista sanitario); il triage telematico (a cura dell’infermiere); la validazione telematica (delle indagini immunoematologiche, dei test pre-trasfusionali e delle unità trasfusionali).

“Le linee guidaafferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI)riconoscono diversi campi di autonomia per la professione infermieristica nell’ambito di numerose valutazioni sul donatore che discendono da istruzioni chiare e definite da procedure stabilite sulla base di linee guida e protocolli in continuo aggiornamento. Il contributo del personale infermieristico presuppone una adeguata responsabilizzazione e una formazione specifica alla formulazione dell’idoneità del donatore, anche con impiego di strumenti di telemedicina: un percorso di crescita professionale che la FNOPI sta ormai portando avanti in tutti i campi dell’assistenza”.

La teleassistenza, in particolare, è un atto sanitario basato sull’interazione a distanza tra infermiere e paziente, anche con il supporto del caregiver, utilizzando strumenti informatici per favorire il corretto svolgimento delle attività assistenziali a domicilio. Questo, ad esempio, nella valutazione del paziente prima e successivamente alla somministrazione della terapia trasfusionale, nel telecontrollo per la rilevazione di segni o sintomi inattesi nelle 24 ore successive alla trasfusione in pazienti gestiti in assistenza domiciliare o anche nell’assistenza al donatore nella compilazione del questionario anamnestico, ove richiesto.

Poi il triage telematico. Il triage infermieristico nella selezione del donatore è già un atto affermato, e quello telematico che le Linee guida sviluppano, consiste nell’utilizzare sistemi software e di telecomunicazione per fornire supporto a pazienti e donatori, per identificare il percorso diagnostico-terapeutico o di donazione più indicato. Esempi citati nelle Linee guida sono la possibilità di assistenza da remoto al donatore per chiarire dubbi e rispondere a quesiti anamnestici o la possibilità di assistenza al donatore per compilare il questionario anamnestico per la valutazione dell’idoneità alla donazione di sangue ed emocomponenti o alla valutazione propedeutica del donatore per l’iscrizione al registro dei donatori di midollo osseo.

A QUESTO LINK LE LINEE GUIDA DEL CNS