Autonomia differenziata, FNOPI promuove un momento di studio

Il carattere attuale e la necessità di approfondire i contenuti del disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario sono alla base della scelta della FNOPI di organizzare un seminario sul tema.

Il momento di studio promosso dal consigliere nazionale Carmelo Gagliano, è stato aperto alla partecipazione dei presidenti degli Ordini provinciali e interprovinciali e ha permesso di incentrare la discussione sui possibili impatti della legge sul Sistema Salute.

Per approfondire tutti gli aspetti sono intervenuti numerosi esperti. Il professor Alessandro Sterpa dell’Università della Tuscia si è soffermato sull’attuazione del “regionalismo differenziato” tenendo insieme nuova autonomia e principio di uguaglianza.

Alla professoressa Barbara Sena dell’Università degli studi di Bergamo è stata affidata una lettura sociologica delle criticità e delle nuove sfide che attendono il sistema sanitario.

Le possibili ricadute del Ddl Calderoli sul Servizio sanitario nazionale sono state approfondite dal professor Nicola Viceconte dell’Università degli studi della Tuscia, mentre la dottoranda dell’Università degli studi della Tuscia, Candida Conti ha offerto uno sguardo sulle nuove tecnologie per la tutela della salute, l’interoperabilità dei dati e l’uniformità delle norme.

La giornata è stata aperta dalla presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli . “L’approccio – ha spiegato – della nostra Federazione rispetto al tema dell’autonomia differenziata è laico. La differenziazione non è un dogma da rifiutare o da accettare a priori ma deve essere misurata con la sua utilità per il settore e per i cittadini.  Occorre mantenere e presidiare tutti quei fondi finanziari, quelle risorse nazionali grazie alle quali – su tutto il territorio nazionale – i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Ricordiamo che come confermato dalla legge Calderoli non si potrà svolgere alcuna trattativa del Governo con le Regioni senza prima aver definito i livelli essenziali. Fin da questa fase propedeutica, FNOPI deve essere presente e attiva, sia a livello locale che nazionale”.