Un “riconoscimento per l’eccezionale contributo che ha dato al progresso dell’assistenza umanitaria”. Filippo Gatti, Chief Nurse presso il Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC), è uno dei tre professionisti che hanno ottenuto il premio Human Rights and Nursing nell’ambito della 24esima Conferenza internazionale Nursing Ethics sul tema “Ethics, Care & the Workforce ‘Crisis’ International, Interprofessional & Interdisciplinary Perspectives” che si è svolta dal 30 al 31 agosto 2024 all’Università Brunel di Londra.
L’Human Rights and Nursing Awards nasce nel 2001 quando l’Osservatorio internazionale sull’etica dell’assistenza dell’Università del Surrey, nel Regno Unito, in collaborazione con l’Università di Exeter e l’Università di Brunel, ha dato vita all’iniziativa con l’obiettivo di premiare gli infermieri che hanno mostrato un profondo impegno a favore dei diritti umani e di dare loro visibilità celebrando chi, nello svolgimento del proprio lavoro, promuova quotidianamente il rispetto internazionale dei diritti e della dignità delle persone.
Considerato da sempre attento e vicino alle persone che hanno bisogno di aiuto e vivono in contesti difficili, spesso teatro di conflitti, Filippo Gatti si è diplomato come infermiere all’Università di Milano nel 2003 e ha lavorato per sette anni nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica di Bergamo prima di entrare a far parte di Emergency, dove ha trascorso sei anni per poi iniziare l’esperienza lavorativa nel Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Completati gli studi con il Master in Tropical Medicine and International Health e con il Master in Disaster Management, durante la carriera Filippo Gatti si è distinto sia per l’assistenza garantita a malati e feriti sia per l’attività di formazione del personale sanitario nelle tante missioni in cui ha preso parte in molte parti del mondo, tra cui Afghanistan, Sud Sudan, Sierra Leone, Libano, America Latina, Sudan, Nigeria e Gaza.
Nelle motivazioni della candidatura al premio si legge che “un esempio specifico del contributo di Filippo è stato quando è stato dislocato come infermiere pediatrico a Malakal, una piccola e remota città nel nord-est del Sudan meridionale, dove ICRC sosteneva i servizi ospedalieri e lui era coinvolto nell’assistenza infermieristica diretta, nello sviluppo delle capacità e nella formazione del personale locale. Nel dicembre 2013 un colpo di Stato è stato organizzato dai ribelli contro il Governo e diversi scontri tribali tra le forze governative e i combattenti dell’opposizione si sono diffusi in tutto il Paese. Gli operatori sanitari, i malati e i feriti hanno dovuto affrontare incidenti di sicurezza e attacchi, tra cui uccisioni, stupri, abusi fisici, saccheggi e distruzione delle strutture mediche e dei trasporti. Filippo ha assistito al triage e al trattamento di oltre 200 feriti che sono stati trasportati in ospedale. Un fucile AK-47 gli è stato puntato in faccia da un combattente che voleva entrare in sala operatoria chiedendo di sapere se un combattente nemico fosse stato aiutato, ma Filippo è riuscito a gestire la situazione per evitare ulteriori violenze e spostare i pazienti in un luogo più sicuro”.
Nell’encomio vengono citate le esperienze lavorative dell’infermiere italiano, con particolare attenzione all’impegno nello sviluppo di programmi sanitari per i migranti in America Latina e alla doppia missione recentemente svolta sulla Striscia di Gaza con la Rapid Deployment Unit della ICRC all’Ospedale Europeo di Gaza a Khan Younis.
“Filippo – si legge ancora nel testo della candidatura all’Human Rights and Nursing Awards – ha utilizzato le sue capacità e competenze per dirigere lo sviluppo dei servizi e ha guidato la formulazione del sistema di sorveglianza comunitaria del ICRC. Ha anche collaborato con l’International Council of Nursing e con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Ha contribuito in modo determinante allo sviluppo dell’iniziativa Initiate 2 dell’OMS per fornire il livello più avanzato di assistenza medica all’inizio di un’epidemia. Più di recente ha anche contribuito ai documenti di orientamento dell’OMS per le squadre di assistenza sanitaria che rispondono alle emergenze sanitarie nel contesto dei conflitti armati, identificando gli standard minimi per le squadre mediche di emergenza. Qui, Filippo si distingue per la sua capacità di apprendimento continuo e di porre le domande necessarie agli attori chiave per far progredire le politiche e le pratiche. I colleghi di Filippo lo descrivono inoltre come un incessante sostenitore di alcuni dei gruppi di popolazione più vulnerabili, soprattutto nei gruppi colpiti da conflitti. Pertanto, si ritiene del tutto appropriato che Filippo riceva il Premio Diritti Umani e Infermieristica”.