Nel suo intervento, Zega ha chiarito come “il passaggio alla dimensione specialistica è un dato di fatto, una necessità, ed è stata definita in maniera chiara e inequivocabile anche nell’incontro che la FNOPI ha organizzato in collaborazione con la CRUI. La presidente della CRUI e anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, hanno fatto dichiarazioni importanti. Hanno detto che è ora di traguardare da una dimensione infermieristica così come conosciuta ad una dimensione che affronti ciò che, sul piano demografico la società ci sta chiaramente indicando. Gli ultraottantenni saranno 6 milioni fra vent’anni. Se questa sanità capisce che il territorio diventa il primo punto dove “fare salute” e l’ospedale deve essere usato solo quando necessario, allora forse avremo ancora un sistema sanitario nazionale. La scelta è dunque determinata da obiettive ragioni epidemiologiche, non da battaglie romantiche della professione. Dobbiamo – ha concluso – riallineare l’offerta alla domanda, e allora i costi si abbasseranno e saremo in grado di investire per poter riconoscere le professionalità che servono nel futuro, evitando che ci sia un abbandono della professione“.
Nuovo corso al Campus Bio-Medico, FNOPI: “Il passaggio alla dimensione specialistica è una necessità”
“Innovazione nella formazione infermieristica e opportunità in sanità” . Questo il titolo della giornata di studio organizzata il 12 settembre dall’Università Campus Bio-Medico di Roma in occasione del lancio del nuovo corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche.
“Siamo convinti – ha sottolineato la professoressa Maria Grazia De Marinis, presidente del Corso di Laurea Triennale in Infermieristica e Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – che lo studio delle materie infermieristiche debba andare nella direzione di una maggiore specializzazione, approfondendo le competenze cliniche, organizzative, pedagogiche e di ricerca attorno ai problemi di salute che riguardano soprattutto gli anziani, i malati cronici e i pazienti del fine vita. Solo così la figura dell’infermiere potrà assumere uno spessore maggiore e vedere riconosciuto il ruolo che già oggi ricopre nell’assistenza e presa in carico dei pazienti”.
In un messaggio inviato al Campus, la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli – ha dato conto del lavoro svolto dalla Federazione per “chiedere alle Istituzioni un cambiamento e una riflessione strutturale. Siamo alle battute finali, in una grande azione sinergica con il Ministero della Salute, il Ministero dell’Università di un percorso che preveda, dopo laurea triennale, la possibilità di proseguire con 3 lauree magistrali ad indirizzo clinico specialistico per costruire nuovi percorsi di carriera. Stiamo, quindi, definendone tre: cure territoriali (l’infermiere “di famiglia” e “di comunità”), emergenza-urgenza (sia ospedaliera che territoriale), neonatale pediatrica. Collocandoli, successivamente, economicamente e giuridicamente in maniera diversa”.
Al simposio – al termine del quale si sono svolte le premiazioni a giovani professionisti che hanno dato contributi significativi nella professione infermieristica, in rappresentanza della FNOPI – ha preso parte il consigliere nazionale e presidente di OPI Roma e CECRI, Maurizio Zega.