Giornata mondiale della psoriasi, istituzioni e associazioni a confronto

“La psoriasi va affrontata con strumenti adeguati per garantire a tutti i pazienti una buona qualità della vita”.

Il 29 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi, APIAFCO, grazie all’iniziativa dell’onorevole Francesco Maria Salvatore Ciancitto ha promosso una conferenza stampa, nella sala Tatarella della Camera dei Deputati, riunendo esperti e rappresentanti delle istituzioni e associazioni per dibattere e approfondire i tanti aspetti connessi a una malattia cronica, invalidante, “dalla quale attualmente non si guarisce definitivamente ma che può essere affrontata con maggiore consapevolezza, grazie alle nuove cure e agli sforzi congiunti di medici e associazioni di pazienti”.

Alla conferenza stampa, alla quale la FNOPI ha partecipato, molti gli spunti di riflessione, le testimonianze e le proposte avanzate.

Oltre ai vertici di APIAFCO e all’onorevole Ciancitto, sono intervenuti Antonio Costanzo, professore di dermatologia Università Humanitas e vicepresidente SIDeMaST, Viviana Lora, dirigente medico presso l’ambulatorio per la cura della psoriasi dell’Istituto dermatologico San Gallicano e rappresentante di ADOI, Tonino Aceti, presidente di Salutequità, Gian Antonio Girelli, componente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Ilenia Malavasi, componente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati  e Claudio Marchiso, Testimonial della campagna “Metti la psoriasi fuori gioco” .

Valeria Corazza, presidente di APIAFCO, nel corso della conferenza è intervenuta con forza sull’esclusione da parte della Conferenza Stato-Regioni della psoriasi tra le patologie inserite nel Piano Nazionale di Cronicità approvato lo scorso 23 ottobre e viatico per ottenere percorsi di cura integrati e uniformi in tutta Italia. “Una decisione – ha detto Corazza – che, a nostro avviso, indica una sottovalutazione della condizione di milioni di cittadini che soffrono di malattie dermatologiche molto più gravi e complesse di quello che le istituzioni non sono state capaci di immaginare, configurando cittadini diversi, invisibili, non ascoltati e messi da parte. Il mancato riconoscimento dello status di malattia grave, infatti, erode la dignità di pazienti vittime di pregiudizio e ignoranza: a questa visione della Sanità distratta, non equa e selettiva, noi di APIAFCO risponderemo con la rinnovata e ancora più vigorosa richiesta di rispetto dei diritti delle persone. Anche sulla richiesta di aggiornamento del codice di esenzione 045 dei LEA non abbiamo avuto alcun ascolto. Ci auguriamo che la Cabina di Regia prenda al più presto in esame le nostre richieste, in tempi rapidi e utili”.