
Per festeggiare il 70esimo anniversario dell’Ordine, OPI Napoli ha organizzato per il 29 ottobre 2025 all’Aula Magna Matilde Serao dell’Università Parthenope di Napoli un evento dedicato alla memoria, all’identità e al futuro della professione infermieristica.
In questa occasione, accanto a tanti relatori – tra i quali sarà presente la presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli e i presidenti delle Commissioni d’Albo Infermieri e Infermieri pediatrici Pasqualino D’Aloia e Valentina Vanzi – ci saranno due protagonisti del progetto Infermieri oggi e domani promosso dalla Federazione attraverso il sito infermieristory.it che riunisce alcuni dei testimoni più significativi degli ultimi sessant’anni di storia professionale: Suor Odilia D’Avella ed Edoardo Manzoni.
Suor Odilia D’Avella porterà la sua esperienza e i ricordi degli anni passati alla guida dell’allora Collegio interprovinciale Ipasvi di Napoli – Caserta – Benevento e Campobasso e, dal 1982 al 1994 della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI. Edoardo Manzoni, storico dell’assistenza infermieristica, nella sua relazione guiderà la platea alla scoperta dell’identità professionale dell’infermiere, sottolineando il valore imprescindibile della cura e dell’etica nell’assistenza.
Forte, combattiva e determinata, che ha fatto della sua vocazione per la cura dei più fragili e deboli una professione, D’Avella ha contribuito in modo sostanziale alla definizione e allo sviluppo del ruolo degli infermieri a livello nazionale. Nella sua intervista sul sito infermieristory.it spiega come per lei “essere suora sia stata una marcia in più. Essere suora e infermiera si può coniugare bene, perché la suora si dona agli altri ma deve avere le competenze per farlo. È stato un buon connubio”. Durante il suo impegno ordinistico ha “cercato di far capire che non si poteva difendere l’infermiere e farlo diventare più competente senza avere un ruolo politico”.
Presidente della Federazione Nazionale negli anni cruciali per la professione, promuovendo e favorendo con la sua attività processi di cambiamento e innovazione, ha dedicato un’attenzione particolare all’aspetto della comunicazione perché convinta che “fosse importante per far conoscere la professione in tutti i suoi aspetti e trasmetterne ai cittadini l’importanza”.
“Vale la pena fare l’infermiere – ha poi aggiunto rivolgendosi alle nuove generazioni -, ma bisogna essere motivati, perché la motivazione, quando si intraprende una professione come questa, è fondamentale. Se non c’è la motivazione o si fa solo per il guadagno non la si può svolgere bene”.
Sul sito infermieristory.it molto importante anche il contributo di Edoardo Manzoni che, avendo svolto un ruolo fondamentale per la realizzazione dell’intero progetto Infermieri oggi e domani condivide, in un’intervista pubblicata sul sito, l’impegno nel rafforzare l’identità professionale degli infermieri, promuovendo una riflessione critica e una consapevolezza storica nella pratica infermieristica. Il tutto con una una forte carica empatica e un istinto di cura, che rappresentano la sua radice infermieristica più profonda.









