Gli infermieri al centro della sanità digitale: prossimità e innovazione

«D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda», scriveva Italo Calvino. E la domanda che noi cittadini poniamo alle nostre città è sempre più legata alla salute. In un Paese che è il più anziano d’Europa, dove ospedali e medici da soli non basterebbero a garantire il benessere collettivo, sono i territori urbani – e in particolare figure professionali come gli infermieri – a diventare protagonisti di una rivoluzione profonda.

Se ne parlerà al Festival del Digitale Popolare di Torino nel panel “La città che previene: digitale e ricerca per una sanità più vicina”, che vedrà confrontarsi Pietro Giurdanella, Componente del Comitato Centrale FNOPI, Enrica Targhetta, Segretario di Federfarma Torino, e Samuele Rocca di Domethics, con la moderazione del giornalista Cesare Buquicchio. Al centro del dibattito: come la trasformazione digitale può rendere la sanità più umana, accessibile e integrata.

Gli infermieri di famiglia e di comunità stanno assumendo un ruolo cruciale in questa trasformazione. Non sono più solo esecutori di prescrizioni mediche, ma facilitatori che aiutano i cittadini a non perdere nessuna opportunità offerta dalla sanità digitale. Nella teleassistenza, l’infermiere di riferimento guida il paziente nel monitoraggio quotidiano delle patologie croniche, supporta l’aderenza alla terapia e aiuta a interpretare i dati clinici raccolti, il tutto garantendo quella continuità assistenziale indispensabile per una medicina territoriale efficace.

Questa evoluzione risponde a un’esigenza reale: nei prossimi anni, con l’invecchiamento progressivo della popolazione, non potrebbero bastare ospedali, medici o farmaci tradizionali. Sono le città, e al loro interno le case e i luoghi di prossimità come le case di comunità, che devono garantire quel “completo benessere fisico, mentale e sociale” di cui parla l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ma il digitale da solo non basta. La rivoluzione digitale deve accompagnarsi a una riscoperta della dimensione comunitaria, e gli infermieri, con la loro presenza capillare sul territorio e la loro capacità di creare relazioni di cura, sono idealmente posizionati per fare da ponte tra innovazione tecnologica e relazione umana.

Il manifesto è stato disegnato dall’artista, fumettista e illustratore, Sergio Algozzino