Congresso PNAE: cresce l’infermieristica pediatrica italiana. Ecco gli esempi

E’ terminata sabato la “due giorni” del congresso internazionale di infermieristica pediatrica ad Atene.

Il 4° congresso organizzato dal PNAE, il network che compie ormai quasi 15 anni e che tiene insieme le diverse Associazioni di Infermieristica Pediatrica d’Europa (Paediatric Nursing Associations of Europe),  ha dato una panoramica del contributo che quotidianamente  gli infermieri pediatrici offrono per la salute della popolazione infantile e le loro famiglie.
 
Il contributo dato nell’organizzazione dagli infermieri pediatrici greci (la Hellenic Society of Paediatric Nursing) è stato notevole e il congresso ha avuto una partecipazione nazionale e internazionale importante: più di 300 iscritti, 125 tra relatori, presentatori o moderatori, 108 comunicazioni orali  e 93 poster.
 
Ci dicono nel loro messaggio di benvenuto i rispettivi Presidenti del Comitato organizzativo (Fiona Smith- Royal College of Nursing- UK  e coordinatore del PNAE ) e del Comitato Scientifico (Vasiliki Matziou- National & Kapodistrian University  of Athens): abbiamo unito le forze per promuovere e assicurare un'assistenza infermieristica di qualità in Europa, tenendo presente la necessità di cure specialistiche da parte di operatori sanitari, con un elevato livello di conoscenze teoriche e competenze pratiche.
 
Il risultato di queste forze unite, è stato evidente nella varietà delle sessioni e nello spessore dei contenuti presentati. E’ stato dato anche ampio spazio alla partecipazione attiva di studenti e giovani infermieri provenienti da tutta Europa e  numerosi contributi sono arrivati anche dai colleghi della vicina Turchia.
 
La conferenza è stata aperta con il tema dell’infanzia migrante, tema che tocca in modo particolare le regioni di passaggio e in questo l’Italia è accomunata alla Grecia, ma anche le nazioni di arrivo. Cosa significa essere bambino migrante? Qual è l’impatto sulla salute? Sono state discusse le strategie di promozione e mantenimento della salute in un contesto e vissuto di precarietà del bambino e della sua famiglia, con la consapevolezza che il livello di salute anche di una piccola parte della società  ha ripercussioni comunque sulla salute di tutti noi.
 
La Presidente dell’International Council  of Nurses, Annette Kennedy, ha ripreso questo tema nella sua ampia relazione alla conferenza. La Kennedy, con un background di infermiera ed ostetrica irlandese,  si è mostrata molto sensibile ai temi dell’infermieristica pediatrica.
 
Cosa ci portiamo a casa? Ecco alcuni dei temi più salienti: il dolore procedurale e la necessità urgente di applicare interventi a prevenirlo o contenerlo, la promozione dell’allattamento anche alla luce di tutte le recenti conoscenze in merito al microbioma, il diritto alla salute per i bambini affetti da patologie di tipo neurologico e psichiatrico, il ruolo innovativo dell’infermiere di collegamento tra un livello di intensità di cura e l’altro (liason nurse), la complessità e la varietà dei processi educativi per la prevenzione, il mantenimento e il recupero della salute in pediatria, l’importanza della condivisione dell’esperienza e il ruolo dei “pari” nei bambini e ragazzi affetti da patologie croniche,  la necessità di non dimenticarsi dei fratelli di questi pazienti. In ultimo, ma probabilmente il messaggio finale più importante, la necessità di una leadership  forte e sensibile ai temi della salute e dell’infermieristica in pediatria,  in grado di sviluppare politiche, strategie ed interventi pertinenti e utili a sostenere i colleghi “sul campo”.
 
E l’infermieristica pediatrica  italiana?  Ha offerto come di consueto contributi elevati, innovativi, interessanti e di elevato spessore scientifico su vari temi, alcuni dei quali supportati anche dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica dell’OPI di Roma.
 
Esempi sono il controllo del dolore a domicilio tramite App , l’Assistenza centrata sulla famiglia, il monitoraggio degli errori farmacologici a domicilio nei pazienti cronici, gli infermieri insieme ai pediatri nell’ambulatorio del pediatra di famiglia, la valutazione della soddisfazione dei genitori in Terapia intensiva neonatale (Roma), percorsi innovativi nel dipartimento di emergenza per la gestione dei pazienti pediatrici che hanno ingerito sostanze caustiche, sicurezza farmacologica e  abilità di calcolo  degli infermieri (Torino), l’assistenza ai pazienti con gravi problematiche di carattere cardiaco e l’uso del cuore artificiale (Roma), i pazienti che oltre ad essere migranti soffrono anche di patologia oncologica, la valutazione del dolore nei pazienti con decadimento cognitivo severo a domicilio (Genova), la creazione di una scala di valutazione delle cadute e la riduzione del dolore da venipuntura  (Firenze),  gli studenti infermieri e la promozione dello sport nei bambini (Roma) e altri diversi contributi da tutta Italia. 
 
E infine è stato conferito il premio alla comunicazione presentata dalla giovane collega Costanza Calabrese che ha presentato l’esperienza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sull’educazione degli insegnanti nella gestione delle crisi epilettiche nei bambini in età scolare.
 
Dal Congresso è emersa quindi la crescita dell’infermieristica pediatrica a livello italiano  anche a confronto con quanto espresso dagli altri paesi, e poi la forza delle  ormai ampie relazioni internazionale che sono state costruite e stabilizzate nel tempo anche grazie alla costante partecipazione alle attività del PNAE sempre sostenute dalla Federazione Nazionale dei Collegi nel passato e degli Ordini delle Professioni Infermieristiche oggi.