Cresce il numero dei donatori di sangue

Si celebra la Giornata mondiale dei donatori di sangue, voluta dall’OMS.
Un’occasione per esprimere il più sentito ringraziamento per un gesto caratterizzato da una straordinaria valenza etica.

Il sistema trasfusionale, nel nostro Paese, si fonda sulla donazione di sangue volontaria e non remunerata. I donatori iscritti alle Associazioni e Federazioni sono il 91,7% (sul totale di 1.682.724, la percentuale più alta tra i Paesi UE), e concorrono a garantire la terapia sicura e disponibile ai cittadini per emocomponenti e medicinali plasmaderivati.

Con loro, non si tratta di porre l’accento solo sulla cultura della solidarietà, ma, al contempo, di educare tutti a una partecipazione attiva alla vita sociale e all'adozione di corretti stili di vita.

In tal senso, il donatore è un esempio di perseguimento di buona salute e di prevenzione sanitaria.

Il sistema trasfusionale – “dalla vena del donatore alla vena del paziente” – come Livello Essenziale di Assistenza, è un percorso virtuoso e di supporto a tutte le attività assistenziali della Sanità, che, però, deve vedere assicurate, sotto la titolarità di responsabili qualificati nella disciplina di medicina trasfusionale l’integrità e l’unitarietà dei singoli processi: raccolta, lavorazione, qualificazione, attività assistenziale di medicina trasfusionale ed emovigilanza.

Le attività di medicina trasfusionale si declinano attraverso una rete nazionale e regionale di Servizi Trasfusionali e di Unità di Raccolta gestite dalle Associazioni e Federazioni del dono. Tali attività sono coordinate a livello regionale dalle Strutture regionali di Coordinamento e a livello nazionale dal Centro Nazionale Sangue.

Nel rispetto dei modelli organizzativi regionali, l’uniformità delle attività trasfusionali deve garantire che il donatore e il ricevente abbiano trattamenti omogenei su tutto il territorio nazionale e che le strutture trasfusionali possano conseguire i massimi livelli di qualità e sicurezza, nella logica di una necessaria razionalizzazione in termini di risorse economiche e umane.

Il mantenimento dell’autosufficienza per emocomponenti labili e il conseguimento di quella per medicinali plasmaderivati richiede, oggi, l’evoluzione delle attività di raccolta per consentire al donatore un accesso diversificato e facilmente fruibile, con una costante azione di promozione del dono, soprattutto verso le giovani generazioni, per consentire il necessario ricambio generazionale e il rafforzamento del sistema stesso.

Inoltre, i dati del Centro nazionale sangue, hanno spiegato che, dopo anni, è tornato a salire il numero dei donatori di sangue: nel 2018, sono stati 1.682.724, con un aumento dello 0,2% rispetto al 2017.

In occasione della Giornata mondiale, il ministero della Salute e il Centro nazionale Sangue hanno presentato il nuovo portale www.donailsangue.salute.gov.it dedicato ai donatori e che si propone come un punto di riferimento sia per i donatori abituali che per i nuovi e gli aspiranti donatori, con informazioni di servizio, articoli di contrasto alle fake news e testimonianze dal mondo del volontariato.

Il sistema trasfusionale in Italia conta su oltre 270 Servizi Trasfusionali ospedalieri. Dal 2017 al 2018, il numero totale di professionisti si è ridotto in 10 Regioni di 64 unità.

Il Friuli Venezia Giulia si conferma la regione con il maggior numero di donatori totali, seguito dalla P.A. di Trento e dalla Sardegna. Circa metà delle regioni ha fatto segnare un aumento nel numero dei donatori. In leggero calo i pazienti trasfusi (nel 2018, circa 630mila, contro i 637 mila del 2017); le trasfusioni effettuate durante l’anno sono state quasi 3 milioni.

Nel 2018, sono stati raccolti 840 mila kilogrammi di plasma (+4 mila rispetto al 2017); per il sangue, è stata garantita l’autosufficienza.

“Siamo in una situazione di sostanziale equilibrio – ha commentato il Direttore Generale del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Liumbruno – ma, in alcune regioni, periodicamente, è necessario ricorrere al sistema della compensazione –. È  importante che tutte le Regioni garantiscano una organizzazione della rete regionale di medicina trasfusionale tale da mantenere costanti i livelli di raccolta di plasma e sangue”.

“Le trasfusioni e le terapie salvavita con i farmaci derivati del plasma sono inseriti nei Lea, ma solo grazie allo sforzo dei donatori e delle associazioni è possibile garantirle quotidianamente – ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo -. Dobbiamo lavorare tutti per sostenere e sviluppare il ‘sistema sangue italiano’, recentemente riconosciuto come un modello da seguire anche dall’Oms, che ci ha affidato l’organizzazione dell’evento globale della Giornata Mondiale dei Donatori del 2020. Proprio la candidatura, così come il nuovo portale sulle donazioni, sono alcuni esempi di una collaborazione sempre più stretta fra tutti gli attori del sistema”.