Consulta su caso Venturi: “Sentenza in armonia con il Codice deontologico degli infermieri”

La sentenza della Corte costituzionale che annulla la radiazione dall’ordine dei medici dell’assessore alla Salute dell’Emilia-Romagna Sergio Venturi, “colpevole” di aver “proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici. Delibera non gradita all’Ordine”, come spiega il comunicato della Consulta, ha per la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri un duplice significato.

Il primo è il riconoscimento della libertà delle Regioni di programmare un servizio che non lede alcun diritto di altre professioni.

Ma soprattutto al di là di questo riconosce la bontà e la correttezza dell’articolo 52 del nuovo Codice deontologico degli infermieri in cui, in qualche modo anticipando di 6 mesi circa il concetto espresso dalla Corte costituzionale, si afferma che “l’Ordine Professionale non interviene nei confronti dell’Infermiere impegnato in incarichi politico istituzionali nell’esercizio delle relative funzioni”.

La Consulta infatti, come si legge nello stesso comunicato che anticipa le conclusioni della decisione, ha stabilito che “nel sanzionare il medico/assessore, di fatto (l’ordine, n.d.r..) ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza”.

Quindi una scelta deontologicamente corretta quella dell’assessore Venturi, ma altrettanto corretta la scelta FNOPI del Codice Deontologico degli infermieri in cui si ribadisce quindi, indirettamente, la necessità di affrontare con serenità e trasparenza la creazione di un nuovo modello di assistenza sanitaria.

Il Codice degli infermieri è in piena armonia con la giurisprudenza della Consulta.