Consulta professioni sanitarie Piacenza: “Restate a casa”

Gente in fila Piacenza
Gente in fila Piacenza

Tutte le professioni sanitarie della Provincia di Piacenza raccomandano: “rimanete a casa” Non è un invito, è un imperativo per il bene di tutti.

Questo è l’accorato appello lanciato dalla Consulta delle professioni sanitarie di Piacenza (che comprende gli Ordini di: Medici chirurghi e Odontoiatri, Professioni infermieristiche di Piacenza, Medici Veterinari, TSRM e PSTRP, Farmacisti, Chimici e Fisici di Parma e Piacenza, Psicologi Emilia Romagna e Biologi nazionali) che con voce unanime sottolinea l’indispensabile esigenza di rimanere presso il proprio domicilio al fine di limitare al massimo il contagio di coronavirus COVID19.
La cura di noi stessi passa attraverso l’attenzione che abbiamo per l’altro. E’ una semplice dinamica di sopravvivenza della popolazione. Non si deve uscire di casa per non essere contagiati e non contagiare.
Innumerevoli i richiami, le informazioni, gli inviti troppo spesso disattesi.
Non c’è più tempo.
Tutti siamo parte di questa battaglia, ognuno di noi è chiamato alla responsabilità civile e alla tutela della vita.

Lo dobbiamo fare perché lo dicono i diversi DPCM emanati e, quindi rispetto per la legge; ma lo dobbiamo fare per i nostri figli, fratelli, genitori e nonni. Abbiamo letto e sentito i vari comunicati delle istituzioni che la malattia non colpisce solo gli anziani, ma anche i giovani con complicanze gravi che richiedono l’intervento della terapia intensiva.

Tutti i presidenti degli Ordini delle Professioni Sanitarie di Piacenza rivolgono un accorato appello alla cittadinanza: rimanete a casa! Fatelo per voi, fatelo per i professionisti sanitari impegnati sul campo che sono allo stremo delle forze, fatelo per poter tornare al più presto alle nostre/vostre attività. E’ un atto di responsabilità civile che viene chiesto a ciascuno di noi , siccome l’Italia si è sempre dimostrata una grande Nazione, vi chiediamo di rispettare le indicazioni e le ordinanze emesse dalle autorità centrali e locali.

E infine un “profondo ringraziamento” ai sanitari impegnati sul campo per quello che state facendo. E’ inutile dire che siete eroi, siete solo semplicemente medici, infermieri, tecnici e personale sanitario impegnati a dare il meglio di voi stessi per assistere i cittadini che richiedono le vostre cure al di là del possibile e dell’impossibile.