Posti a bando 2020-2021: infermieristica in netto aumento, ma non basta a colmare la carenza

Per le lauree triennali i posti a bando per l’anno accademico 2020-2021 per infermieristica sono 16.013, quelli per infermieristica pediatrica 211 e per la laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche 1.499.

A stabilirlo è il decreto del 26 giugno del Ministero dell’Università che ha fissato l’offerta formativa per l’esame di ammissione dell’8 settembre ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie. A diposizione in tutto ci sono 25.602 posti, 1.206 in più dei 25.396 messi a bando lo scorso anno (+4,7%), di cui quelli per infermiere sono il 63 per cento del totale.

I posti in assoluto sono superiori ai 25.820 chiesti dalle Regioni, con il +3%, ma inferiori ai 30.774 chiesti dalle Categorie con -4.954, il -16%. In prevalenza la differenza in negativo, per -3.253 posti (-16,9%), riguarda “Infermiere” dato che i posti disponibili sono 16.013, a fronte di una maggiore richiesta della FNOPI che durante l’emergenza COVID ha elevato la domanda di posti bando dagli originari 17.611 di inizio anno a  19.266 di aprile; mentre è superiore ai 15.201 proposti dalle Regioni, con una differenza di +812 (+5,3%).

I 16.013 posti a bando per la laurea in infermieristica rappresentano la disponibilità maggiore di posti messi a bando finora con il +6% rispetto a quelli banditi lo scorso anno accademico (erano 15.069), ma comunque di molto inferiori agli aumenti percentuali di posti messi a bando per altre professioni.

Il confronto percentuale con le altre professioni

Per l’infermiere pediatrico ad esempio i 211 posti a bando rispetto ai 193 dello scorso anno rappresentano il +22%, aumento analogo a quello dei posti per medicina e chirurgia, cresciuti di 2.349 posti (+22% appunto), provocando una dura reazione della Federazione dei medici (e anche dei sindacati) che hanno ricorso contro il decreto perché ritengono non necessario l’aumento di laureati, ma chiedono l’incremento delle borse di specializzazione per evitare l’imbuto formativo che crea disoccupazione e sottooccupazione.

In realtà, se i posti a bando per infermieristica fossero aumentati della stessa percentuale di infermieristica pediatrica e di medicina si sarebbe raggiunto il numero di posti richiesto (la seconda volta) dalla Federazione (oltre 19.100).

Lontani dai parametri internazionali

Un aumento inoltre sollecitato anche a livello internazionale dall’OCSE che ha sottolineato nei suoi ultimi rapporti lo squilibrio tra in rapporto medici-infermieri in Italia e quello degli altri Paesi e anche nel rapporto medici-abitanti e infermieri-abitanti.

Nel primo caso nei paesi occidentali più avanzati il rapporto medici infermieri è almeno di 1:3 (tre infermieri per medico), cosa che in Italia secondo l’OCSE si ferma a una media di 1,5 (la metà) con una carenza di oltre 53-55mila unità.

Nel secondo caso il rapporto medici per mille abitanti è in media OCSE di 3,5 e l’Italia raggiunge i 4, mentre quello infermieri per mille abitanti è in media OCSE di circa 9 mentre l’Italia si ferma a 5,6.

Lo stesso concetto è stato ricordato ed espresso dalla Corte dei conti che nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, ha sottolineato come nel nostro Paese il numero di infermieri e il rapporto tra questi e i i cittadini sia a un livello “molto inferiore alla media europea”, con limiti ai margini di un loro utilizzo “nonostante il crescente ruolo che questi possono svolgere in un contesto di popolazione sempre più anziana”.

Le lauree magistrali

Aumento anche per le lauree magistrali, ma anche in questo caso inferiore alla richiesta. L’aumento è infatti dell’1% con 1.499 posti, inferiori di circa 300 posti rispetto a quelli richiesti e comunque inferiori alla domanda dei laureati triennali che secondo le rilevazioni del consorzio interuniversitario Almalaurea intendono proseguire gli studi (quindi laurea magistrale, ma anche master e dottorati di ricerca) nel 68% dei casi: quindi oltre 8.100 richieste.

Mangiacavalli: “Se non si coprono le carenze si penalizza il territorio”

“Ringraziamo il ministro dell’Università per l’aumento di posti a bando che resta comunque significativo rispetto agli anni precedenti e comunque considera sempre i limiti della capacità formativa degli Atenei, ma sottolineiamo che proseguendo con aumenti inferiori al fabbisogno reale che la Federazione certifica in base alle richieste dirette degli ordini provinciali, sarà difficile colmare la carenza infermieristica che da anni caratterizza l’Italia con -53mila infermieri, ma soprattutto sarà complesso dotare il territorio degli organici necessari ad affrontare in questi mesi la pandemia, come hanno dimostrato i fatti, ma anche nell’assistenza i tutti i giorni i bisogni delle categorie più fragili come i cronici, gli anziani e i non autosufficienti”, sottolinea la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche Barbara Mangiacavalli.

“Per la professione infermieristica – conclude – la realtà dei fatti ha dimostrato che l’occupazione è pressoché immediata dopo la laurea e la disoccupazione è praticamente inesistente, specie in alcune Regioni, ma considerando modelli matematici applicabili ad altre professioni tutto questo non è valutato e la carenza di infermieri sarà difficilmente colmabile”.

A QUESTO LINK LA TABELLA COMPLETA DEI POSTI PER LE LAUREE TRIENNALI PER SINGOLO ATENEO