A Firenze, restauro della statua di Florence e annuncio del memoriale per le vittime del COVID-19

Statua Florence Nightingale
Statua Florence Nightingale

Gli infermieri deceduti a causa del COVID-19 avranno uno “spazio speciale” tra i Grandi di Santa Croce, a Firenze, luogo della memoria collettiva del nostro Paese.
Mercoledì 15 luglio, nel primo chiostro del complesso monumentale, infatti, oltre a presentare il restauro del monumento a Florence Nightingale, fondatrice delle moderne Scienze Infermieristiche, è stato reso noto il progetto di un memoriale permanente per gli operatori sanitari vittime del COVID-19.
Promossa dall’Opera di Santa Croce, Comunità dei Frati Minori Conventuali, Fondo Edifici di Culto (FEC), Comune di Firenze, assieme alla Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) e la Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), l’iniziativa è stata illustrata da: Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI; Irene Sanesi e Stefano Filipponi, presidente e segretario generale dell’Opera di Santa Croce; padre Paolo Bocci, rettore della basilica; Teresita Mazzei, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze per FNOMCeO; Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Firenze e Anna Chiti Batelli per il Prefetto ed il Fondo Edifici di Culto (FEC).
Santa Croce, dunque, come luogo del dialogo tra Storia e contemporaneità: qui, dove la storia collettiva diventa memoria condivisa e patrimonio di tutti; qui, si rende – e si renderà – grazie al sacrificio di donne e uomini “guardando con speranza al futuro”, come ha detto la presidente Sanesi.
Lo spazio scelto non è casuale: è già Parco della Rimembranza di 10 giovani eroi della Prima Guerra mondiale. Senza dimenticare Machiavelli, Michelangelo, Galileo, Dante e Foscolo, i cui monumenti si trovano all’interno della basilica. “Accanto a queste ‘urne dei forti’ avremo un luogo di memoria intitolato ai ‘nuovi forti’, a coloro che più di tutti hanno combattuto contro la pandemia e a cui devono andare onore e ricordo imperituri”, ha evidenziato l’assessore Sacchi.
L’impegno di medici, infermieri e operatori sanitari che hanno perso la vita, in Italia, per salvarne altre combattendo il COVID-19, vivrà nel ricordo perenne di un monumento lì dove si affaccia la Cappella Pazzi. “Oggi ricordiamo chi non c’è più e chi ha dato tanto alle nostre nobili professioni: da Florence Nightingale, la cui vita è stata ed è tuttora esempio per intere generazioni di infermieri, ai caduti del Coronavirus. Sono proprio loro a ricordarci quanto operatori sanitari e pazienti siano anzitutto essere umani che soffrono, combattono, vincono e perdono assieme, non separati da una divisa, da un titolo di studio o una specializzazione. Mai come ora, guardare al passato per farne tesoro, per costruire un futuro migliore, è un’operazione necessaria”, ha spiegato Barbara Mangiacavalli.
Presto, i promotori del progetto individueranno l’istituzione culturale e l’artista che si occuperà di realizzare materialmente l’opera che racconterà il coraggio nelle corsie degli ospedali e nelle strutture sanitarie italiane.
Non lontano dal memoriale, c’è il monumento dedicato a Florence Nightingale, la “Signora della lampada”, personaggio-simbolo del moderno concetto di cura che, grazie a intuizioni innovatrici, ha cambiato il corso dell’assistenza, e di cui, il 12 maggio scorso (Giornata internazionale dell’Infermiere), si è celebrato il bicentenario della nascita. Nel 1913, fu la comunità inglese che viveva a Firenze a volerne il monumento, poi affidato a Francis William Sargant, che qui lavorò a lungo e che scelse, per quest’opera, marmo di Carrara e pietra serena. Il recente restauro a cura di Stefano Landi (coordinato da Eleonora Mazzocchi, responsabile del Servizio tutela e gestione del patrimonio storico-artistico dell’Opera di Santa Croce e Claudio Paolini, funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato) ha consentito di recuperarne la percezione delle superfici alterate da polvere e agenti atmosferici.