Monica Cirone, infermiera, è il nuovo direttore sociosanitario dell’Asl 2 ligure

Monica Cirone, 49 anni, attuale direttore delle Professioni Sanitarie dell’Asl ligure 2, di Savona, è il nuovo Direttore Socio Sanitario dell’azienda sanitaria, prima infermiera che assume questo incarico in Liguria. Monica Cirone è laureata magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dal 2009 e ha conseguito il Master di secondo livello in Management delle Aziende Sanitarie presso l’Università di Pisa nel 2012. Dal 2014 è dirigente delle Professioni Sanitarie dell’Asl 2 e dal 2020 dirige le due Strutture Complesse Coordinamento Professioni Sanitarie Ospedaliera e Territoriale.

“La scelta è stata fatta sulla base dell’esperienza maturata in questi anni in argomenti che vedranno l’Azienda impegnata nell’attuare dei modelli territoriali previsti dal Pnrr – spiega il direttore generale dell’azienda sanitaria, Marco Damonte Prioli -. Alla dottoressa Cirone spetta un ruolo importante ma sono certo che saprà affrontare ogni sfida con grande impegno e indiscutibile preparazione”.

“Ritengo che sia giusto premiare quella professionalità che ha dimostrato grande impegno e spirito di abnegazione durante tutto il corso della carriera e in maniera ancora più significativa in questi ultimi anni” conclude Prioli.

“Congratulazioni a Monica Cirone. Si tratta di un riconoscimento alla competenza dimostrata – afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti – come dirigente delle Professioni Sanitarie della Asl2 e nel suo ruolo alla direzione delle Strutture Complesse Coordinamento Professioni Sanitarie Ospedaliera e Territoriale, che ricopre dal 2020. Da parte nostra – conclude – i più sinceri auguri di buon lavoro”.

“Vorrei ringraziare il Direttore Generale di Asl 2 e Regione Liguria per la fiducia. Assicurerò il massimo impegno per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e lo sviluppo dei servizi territoriali” commenta Monica Cirone.

“Per me questa carica è importantissima, si tratta di un riconoscimento alle professioni sanitarie che hanno così la possibilità di intervenire sulla sanità territoriale – ha aggiunto – cosa che rappresenta una vera e propria innovazione”.