Carenza infermieristica, gli OPI della Lombardia chiedono urgente incontro alla Regione

Regione Lombardia sta ottenendo risultati ottimali sia con le vaccinazioni che con l’esecuzione dei tamponi; siamo la prima regione d’Italia per copertura vaccinale e nell’esecuzione degli screening tramite TNF. Queste attività, che rendono virtuoso il nostro sistema sociosanitario regionale e più sicura la salute dei cittadini, sono sostenute prevalentemente dagli infermieri ad ogni livello dall’organizzazione, dalla pianificazione e gestione dei centri HUB, fino all’esecuzione sempre al fianco dei cittadini. infatti oltre il 90% del personale che svolge attività nelle linee vaccinali è un infermiere così come negli screening dei tamponi. Gli infermieri hanno risposto con efficacia al progetto di salute di Regione Lombardia, con personale dedicato a cui si aggiungono i colleghi che nelle giornate di riposo in regime di incentivazione, oltre ai colleghi libero professionisti che operano sul territorio (ADI, farmacie, studi medici, …), permettendo il raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali.

Oltre a questo impegno gravoso gli infermieri stanno garantendo, con difficoltà,  la quotidiana assistenza in ogni ambito clinico assistenziale, oltre alle degenze Covid-19, e si stanno preparando a scendere sul territorio per ottemperare alla riforma sociosanitaria regionale a vantaggio dei cittadini più fragili.

Come noto la carenza di personale infermieristico è grave; secondo la stima della Federazione Nazionale sui dati OCSE in Regione Lombardia mancano più di 9.000 professionisti, e nonostante ciò il sistema sta reggendo, ma a quale costo e per quanto tempo? L’abbandono da parte dei professionisti del nostro sistema sociosanitario regionale, verso la vicina Svizzera o le regioni di origine, sta assumendo dimensioni importanti e chi resta non reggerà i ritmi attuali per molto tempo.

Il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche è preoccupato per la salute dei cittadini e per quelle dei professionisti infermieri. Chiediamo, pertanto, un incontro urgente al fine di individuare strategie organizzative ed economiche che rendano di nuovo attrattiva la nostra Regione.

All’ordine del giorno si portano le seguenti tematiche ritenute prioritarie, da affrontare e risolvere entro il primo semestre del 2022:

  • Attuazione di strategie di flessibile condivisione del personale infermieristico tra diversi setting assistenziali, nell’attesa di ulteriori risorse disponibili di personale infermieristico : superamento del vincolo di esclusività dei dipendenti pubblici.
  • Riconoscimento della tracciabilità del lavoro infermieristico attraverso la rendicontazione nei flussi regionali delle attività già svolte in autonomia dal personale infermieristico attraverso la codifica nel nomenclatore regionale delle prestazioni infermieristiche e la conseguente abilitazione alla carta SISS, per i colleghi liberi professionisti, Ifec, case manager, ambulatori professionali autonomi (ad esempio la trasmissione dei risultati dei TNF eseguiti a domicilio, al fine di rendere più veloce il percorso di screening)
  • Attivazione della collaborazione concordata con Regione, esplicitata con nota inviata il 9/11/2021 inerente la “Proroga delle deleghe alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie”, di cui siamo ancora in attesa di risposta.
  • Istituzionalizzazione del tavolo di Coordinamento regionale delle professioni sanitarie e sociali come da Vs nota DG Welfare n° 15372 del 12/11/2021.
  • Introduzione del ruolo del Direttore Assistenziale, figura già presente in Regione Emilia Romagna a livello delle direzioni strategiche aziendali
  • Richiesta di collaborazione da parte delle ATS regionali al fine di uniformare i percorsi relativi all’applicazione del DL 172, inerenti le certificazioni rilasciate dai MMG.
  • Attivazione di un percorso per il rinnovo del protocollo di intesa Regione/Università/Aziende.
  • Identificazione di incentivi economici da dedicare al personale infermieristico come intrapreso dalla Regione Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento, e anche in relazione a specifiche competenze dimostrate in ambiti di eccellenza assistenziale
  • Istituzione Tavolo permanente per i percorsi di formazione/lavorativi del personale di supporto (OSS).
  • Attivazione tavolo di lavoro per analisi e studio di soluzioni per la grave carenza infermieristica nelle strutture territoriali con coinvolgimento di rappresentanti degli ordini lombardi
  • Istituzionalizzazione di un rappresentante della Professione Infermieristica presso l’assessorato DG Welfare di Regione Lombardia.

Gli infermieri sono da sempre al fianco dei cittadini, sono uno dei pilastri del SSSN, ma senza infermieri non c’è alcun SSSN.

La politica, le istituzioni e la professione infermieristica hanno un obiettivo comune: LA SALUTE dei cittadini.

Gli OPI della Lombardia