
Il 15 agosto 1925 nascono le Scuole convitto professionali per infermiere e le Scuole specializzate di medicina, igiene pubblica e assistenza sociale per assistenti sanitarie visitatrici. In Italia la regolamentazione della formazione infermieristica parte con il Regio decreto legge numero 1832.
Il successivo decreto applicativo del 1929, prevedendo, tra l’altro, la possibilità di ottenere l’abilitazione alle funzioni direttive con un ulteriore anno aggiuntivo di studi, creava la figura del caposala. Lo sparuto numero di donne che avevano acquisito i titoli in una scuola del Regno sentiva la necessità di associarsi, di tutelarsi, formarsi e discutere su come sviluppare la professione del futuro.
Bisognerà, però, attendere la fine della Seconda guerra mondiale e il conseguente avvento della Repubblica per vedere rianimato il desiderio associativo e di dialogo tra lo Stato e le professioni, trovando nel sistema degli Ordini professionali un buon punto di equilibrio.
Quindici anni dopo, nel 1940, con la legge 19 luglio n.1098, vengono poi istituite le scuole convitto professionali per il rilascio di diploma di Stato per l’abilitazione alla professione sanitaria ausiliaria di vigilatrice dell’infanzia.
I dettagli storici della regolamentazione infermieristica e importanti testimonianze sullo sviluppo delle scuole e della formazione sono contenute sul sito infermieristory.it dove è possibile ascoltare i racconti di Marisa Cantarelli, prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica e di Rosina Corvi sempre impegnata nella promozione di una didattica orientata allo sviluppo di competenze gestionali e alla qualità delle risposte assistenziali.