Eventuali modifiche al sistema riguardante numero e durata delle prestazioni erogabili dovrebbero essere unicamente riservate alla contrattazione collettiva tra la competente amministrazione di settore da un lato e le categorie professionali maggiormente rappresentative dall’altro lato’.
Si deve prevedere una determinata autonomia di giudizio, in capo al singolo professionista, circa la congruità del tempo da riservare alla propria attività
Quindi No a qualsiasi tipo di tempario: “l’essenza delle nostre professioni consiste anche in una dimensione umana che non può essere contingentata ai minuti che la burocrazia ci concede”
Dobbiamo disegnare e proporre insieme soluzioni per cambiare modelli ormai desueti che non valorizzano a sufficienza l’integrazione professionale. E questo non si fa con i “tempari” e i minutaggi.