Croce Rossa e numero chiuso: audizioni FNOPI in Senato e alla Camera

La FNOPI nella giornata del 5 febbraio 2025 ha partecipato a due audizioni su tematiche di interesse della professione infermieristica.

La presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, alle ore 11.30 ha partecipato all’audizione sul disegno di legge n. 1320 (Revisione disciplina Corpo militare volontario e Corpo infermiere volontarie Croce Rossa) promossa dalla Terza Commissione Affari esteri e difesa del Senato. (QUI IL VIDEO DELLA SEDUTA)

Tra le proposte avanzate a seguito dell’analisi del disegno di legge, nel solco di un convinto e pieno apprezzamento dell’operato della Croce Rossa, c’è stata la modifica della denominazione di infermiere volontarie “adottando termini come ausiliario sanitario militare CRI, operatore di supporto sanitario CRI, per evitare confusione, sovrapposizioni con la figura dell’infermiere laureato”. Importante “chiarirne il ruolo, specificando che non possono sostituire gli infermieri laureati in alcun contesto sanitario ordinario, ma solo in situazioni emergenziali ed in assenza di personale qualificato disponibile”.

Opportuno anche “prevedere obblighi formativi, deontologici e di supervisione più stringenti e inserire la professione infermieristica tra le categorie del personale direttivo del Corpo militare volontario”.

La segretaria nazionale FNOPI, Beatrice Mazzoleni, è stata invece stata audita in Commissione Cultura alla Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 2149 approvata, in un testo unificato, dal Senato, recante delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria. (QUI IL VIDEO DELLA SEDUTA)

La segretaria sottolineando “una carenza di 65.000 infermieri che arriverà con la gobba pensionistica a circa 140mila” ha evidenziato una serie di criticità della proposta di legge. Anzitutto “un concreto rischio di trascinamento verso corsi ad iscrizione libera con il progressivo ulteriore svuotamento dei corsi delle professioni sanitarie a numero chiuso, specie per quelli in Infermieristica che già attualmente vivono perdite quantificate attualmente nel 18% di abbandoni nel passaggio dal primo al secondo anno”.

Rispetto all’ipotesi di attuare un tronco comune alle professioni delle discipline del primo semestre, la segretaria ha proposto di “tenere conto delle peculiarità dei corsi, con contenuti trasversali calibrati per tutti i corsi delle Scienze della Salute. Deve poi essere prevista una modifica delle sessioni di laurea delle professioni sanitarie previste nei mesi di novembre e aprile, con relativo slittamento da aprile e luglio e prolungamento di un semestre, per consentire il recupero di tutti gli studenti che entrerebbero successivamente, permettendo un percorso maggiormente inclusivo e flessibile e che possa mitigare l’impatto”.