Al via le candidature per il Premio Fabbrini 2026

Torna il Premio Elisabetta Fabbrini ideato da CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) e realizzato in collaborazione con FNOPI e FIASO in memoria di Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale che ha dedicato grande attenzione ai problemi dei pazienti oncologici.

Il Premio è rivolto agli Ospedali italiani che abbiano sviluppato progetti innovativi nel percorso di cura oncologico, con il coinvolgimento di più figure professionali.
Le candidature, corredate dalla sintesi dei risultati tramite compilazione dell’apposito modulo di partecipazione, dovranno essere inviate alla Segreteria Nazionale (presidenza@cipomo.it) entro il 31 gennaio 2026.

I progetti candidati nella precedente edizione 2025 potranno essere ripresentati nell’edizione 2026, a condizione che siano corredati da un aggiornamento dei risultati conseguiti nel frattempo. L’aggiornamento dovrà comprendere dati, evidenze, riflessioni e miglioramenti che avete realizzato dopo la presentazione iniziale.

Una commissione composta da rappresentanti CIPOMO, FIASO e FNOPI, valuterà i progetti secondo criteri di:

  1. multidisciplinarietà e collaborazione interprofessionale;
  2. impatto sui pazienti oncologici e centralità della persona;
  3. innovazione e sostenibilità organizzativa;
  4. chiarezza e solidità dei risultati presentati.

Il premio sarà consegnato durante il XXX Congresso Nazionale CIPOMO, a Roma il 12-13 marzo 2026, riconoscendo impegno, dedizione e risultati in linea con i valori del Premio.

Tutte le informazioni sul sito CIPOMO. Qui il REGOLAMENTO completo.

Nel frattempo da CIPOMO, rispetto ai temi di più stretta attualità, arriva l’allarme rispetto alla carenza di oncologi e di infermieri, che rischia di compromettere la rete oncologica multidisciplinare. Il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri propone un piano di intervento su formazione, carriere e lavoro di squadra.

“Dal nuovo rapporto congiunto Oecd/Unione Europea -spiegano- nel nostro Paese si contano circa 5 oncologi ogni 100.000 abitanti, una densità tra le più basse d’Europa. Pur registrando una crescita media annua del 7%, il numero di specialisti rimane insufficiente a coprire i bisogni crescenti dei pazienti oncologici, soprattutto nelle aree periferiche e nei piccoli ospedali. Ma se questa carenza medica potrebbe risolversi nei prossimi 35 anni, è la scarsità infermieristica a restare una priorità. L’Italia risulta, infatti,  tra i Paesi con i numeri più bassi in Europa”.