Al Congresso Fnopi le testimonianze di Msf ed Emergency

Non saranno solo quelli presenti fisicamente, gli infermieri che prenderanno parte al primo Congresso nazionale Fnopi. Assieme a loro, infatti, sono previsti numerosi messaggi di saluto, da tutte le parti del mondo. In particolare, sugli schermi dell’Auditorium di Roma saranno proiettati messaggi come quello videoregistrato, dal Bangladesh, della collega Chiara Burzio, infermiera di Medici senza Frontiere che, dalla provincia di Torino (dove esercitava la professione in Rianimazione) ha deciso di partire con l’organizzazione internazionale sette anni fa, per “aiutare le persone più in difficoltà fuori dall’Italia, in Paesi in via di sviluppo”. E, dopo la prima missione, non ha più mollato!. Un’occasione per crescere, imparare e fare esperienze altrimenti non possibili altrove, in scenari di guerra e di grandi epidemie.

Pervisto un contributo video anche di Riccardo Defrancesco di Emergency: “Chi viene a fare questo lavoro, forse ha capito che, nel mondo, ci sono degli squilibri molto grandi”, spiega dall’ospedale di Erbil, Kurdistan iracheno (uno dei primi aperti dall’associazione umanitaria). “Non posso dire che a primo acchito non mi sia spaventato. Lavorare qui, significa mettere alla prova ogni momento la propria professionalità, ma è anche una grandissima scuola di formazione. La chirurgia di guerra è una di quelle che prende in carico la persona nel suo totale, non esistono specialità: una scheggia può perforare un braccio, come lo stomaco, come il cranio. Anche dal punto di vista umano ci si mette in gioco al cento per cento: spesso si lavora anche 12 ore al giorno, ma dare una mano a queste persone ricompensa di ogni sacrificio!”.

Da etrambe le organizzazioni, l'appello a documentarsi sulle attività e i progetti in essere, per valutare di dare un contributo in prima persona alla causa!