Tutti i numeri del Primo Congresso Fnopi

Il primo Congresso Fnopi, che di fatto ha celebrato la nascita dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche, si è svolto a Roma dal 5 al 7 marzo, registrando un record di partecipanti e una massiccio coinvolgimento di infermieri provenienti da tutt'Italia.

L'evento è stato preceduto dall'udienza presso il Santo Padre, il giorno 3 marzo: una sorta di battesimo ufficiale delle neonata Federazione.

I lavori si sono aperti, come di consueto, con la chiamata (per la prima volta sul palco) di tutti i 102 presidenti degli Ordini provinciali, il tributo al Comitato centrale uscente e la presentazione dei nuovi organismi dirigenti.
A seguire la sigla del Congresso, musicata per la prima volta da un infermiere-direttore d'orchestra, Filippo Martelli.

“Siamo infermieri prima di tutto, e crediamo nella forza della relazione, dell'ascolto, dell'inclusione, dall'autorevolezza che vince sull'autorità. Crediamo in un gruppo allargato, partecipato, che lasci spazio ad autonomie di pensiero e di cultura perché il rispetto della persona parte anche da questo”. Con queste parole Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi, si è rivolta nella sua relazione introduttiva ai circa tremila infermieri riuniti nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ma ha anche lanciato un avvertimento a chi governa e alle istituzioni: “Deve finire l’atteggiamento secondo cui l’infermiere rappresenta il ‘cuscinetto’ tra i bisogni dei pazienti e le esigenze di un economia che, non per colpa nostra, spesso non li vede e non li affronta per quel che sono: il rispetto della persona parte dal presupposto di farla vivere in buona salute, possibilmente in assenza di malattia e in pieno benessere e non in modo residuale di un’economia che per sostenere se stessa finora ha limitato e tagliato i beni primari della vita”. Mangiacavalli nella sua relazione ha ricordato che gli infermieri hanno subito quasi un decennio di riduzioni nel personale del Servizio sanitario nazionale pubblico (- 4,3% dal 2009 al 2016) e l’imminente formazione del nuovo Governo e del nuovo Parlamento moltiplicano gli allarmi che diverse famiglie professionali lanciano sulla possibilità continuare a garantire cure e assistenza adeguate alla popolazione. Ciò su cui si punta l’indice sono le carenze presenti e, soprattutto, future di professionisti. “Anche gli infermieri potrebbero unirsi al coro – ha detto – segnalando come negli ultimi sette anni, a fronte di un significativo aumento dei bisogni di assistenza, le aziende del Servizio sanitario nazionale, dall’ultimo contratto a oggi, che ha coinciso anche con l’era dei tagli legati ai piani di rientro, abbiano rinunciato a oltre 12mila mila infermieri: il numero più grande di perdite di personale registrato da qualunque categoria faccia parte del servizio pubblico”.

Durante le tre giornati Congressuali si sono succeduti sul palco quattro talk dedicati ai seguenti temi: “Infermieri e cittadini: esercitare guardando al futuro”, “Mondo del lavoro: esercitare in sicurezza”, “Esercitare in partnership con le altre professioni”, “Esercitare al massimo delle potenzialità”.
Temi che sono stati gli assi portanti dei tavoli di lavoro che in contemporanea hanno impegnato i presidenti degli Ordini provinciali, chiamati in questa edizione a costruire dal basso la mozione conclusiva del Congresso, declamata al termine dei lavori da Mangiacavalli, in una sala Santa Cecilia gremita, che poco prima aveva visto la presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Anche lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni ha voluto a suo modo essere presente. Lo ha fatto con un videomessaggio a cui ha affidato “un saluto molto, molto affettuoso agli amici infermieri”. Il famoso “papà” dell'ispettore Lojacono, leader dei “Bastardi di Pizzofalcone”, è stato tra i pochi ad alzare la voce in favore dell'operato degli infermieri italiani vittime delle situazioni violenze in corsia e nei pronto soccorso.

Prima di salutarsi, i partecipanti hanno potuto rivivere i momenti salienti della manifestazione attraverso le immagini di un breve video riassuntivo, da subito divenuto un successo virale sul web.

Grande successo anche per gli spettacoli proposti dalla Federazione a margine delle sessioni di lavoro: la Oversea Orchestra del Maestro Martelli ha presentato un programma di melodie rock arrangiate per l'occasione in forma di musica classica; l'ex infermiere Giacomo Poretti – noto comico, attore e autore – ha proposto in anteprima il monologo originale “Chiedimi se sono di turno; la Fonderia Mercury, infine, ha messo in scena l'audiodramma “E Johnny prese il fucile”, dal celebre testo di Dalton Trumbo.

Altra novità di questo Congresso ha riguardato la sezione “Progetti, sperimentazioni e ricerche di buona pratica”.
Il Comitato Centrale ha invitato i colleghi contribuire alla costruzione di un'apposita sessione congressuale, con i propri lavori scientifici/progetti. Una importante opportunità di scambiare opinioni ed esperienze.
Quasi trecento i Poster pervenuti e diciotto i lavori ammessi alla presentazione orale sul palco, durante la sessione mattutina del 6 marzo. 

Nella sezione speciale del portale Fnopi dedicata al Congresso sono in fase di caricamento tutti gli atti congressuali, i video, le immagini, le slide e i poster.

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