Infermieristica e ricerca, a Roma workshop internazionale Cecri

Con il patrocinio del ministero della Salute, della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche e della Commission on Graduates of Foreign Nursing Schools, l’Opi di Roma ha tenuto, il 7 e l’8 maggio, il decimo workshop Internazionale del proprio Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica (Cecri) dedicato alle aree di sviluppo emergenti in Italia in tema di Infermieristica e ricerca.

In apertura dei lavori, uno dei numi tutelari dell’Infermieristica mondiale, Franklin Shaffer (a capo della Commissione per il riconoscimento delle lauree infermieristiche negli Usa) ha spiegato che l’organismo da lui guidato, tra i più selettivi e prestigiosi, ha deciso di accreditare il Cecri per la quantità e la qualità delle attività di ricerca che svolge con crescente impegno, continuità e ottimi risultati ormai dal 2010, data della sua fondazione. Il secondo annuncio importante, invece, è arrivato direttamente della presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma, Ausilia Pulimeno, in veste di vice presidente della Federazione nazionale: anche la Fnopi si accinge ad accreditare il Cecri. Un doppio traguardo, dunque, che ha suscitato grande entusiasmo tra i partecipanti. Si tratta di un riconoscimento al lavoro svolto dal Cecri e allo sforzo compiuto dall’Opi di Roma per sostenerne l’attività. Una scommessa vinta che pone, però, nuove sfide sul tavolo e altri traguardi da tagliare.

Tanti gli interventi di illustri relatori stranieri. Nell’ordine: Joyce Fitzpatrick, docente di Nursing alla Frances Payne Bolton School of Nursing di Cleveland (Usa); Dyanne Affonso, preside e decano della Facoltà di Nursing dell’Università di Toronto (Canada); Thomas Kearns (Irlanda), interim CEO dell’International Council of Nurses. Con loro, il direttore scientifico e fondatore del Cecri, Gennaro Rocco.
La seconda giornata è stata poi dedicata al: “Self-care nelle malattie croniche”. Sul podio: Barbara Riegel, professore di Nursing-Università della Pennsylvania; Tiny Jaarsma e Anna Stromberg, entrambe professori di Nursing alla Linkoping University, Svezia. Quindi, spazio alla sessione “Self-care nelle malattie croniche: i risultati dei principali studi italiani”, a cui hanno preso parte: Ercole Vellone, Nursing researcher all’Università di Tor Vergata, con: “Self-care e scompenso cardiaco”; Maria Matarese, professore associato di Nursing-Campus Biomedico di Roma, con: “Self-care e BPCO” e Davide Ausili, Nursing researcher dell’Università di Milano, con: “Self-care e diabete”.

A chiudere il ciclo di riflessioni, l’intervento della presidente nazionale Fnopi, Barbara Mangiacavalli, che ha ulteriormente valorizzato il tema del self-care nelle malattie croniche, come obiettivo sempre più necessario in quanto incontra le esigenze demografiche e assistenziali della popolazione. Mangiacavalli ha sottolineato come la promozione della salute, l’educazione sanitaria e l’empowerment del paziente sono specializzazioni essenziali per il professionista che ha, per oggetto, un percorso di assistenza che parte dallo stato di buona salute fino alle esigenze derivanti da una patologia cronica. “Dobbiamo cambiare il nostro orizzonte: andare oltre l'ospedale e intervenire, essere presenti e protagonisti anche prima della fase di acuzie”, ha spiegato, ribadendo che “il lavoro dei ricercatori è fondamentale e per questo motivo, non possiamo che plaudire a istituzioni come il Cecri; tuttavia, per noi è ancora più importante che tutti i nostri infermieri iscritti all'Albo siano sempre aggiornati sulle evidenze scientifiche per poterle applicare in un'ottica continua di best practice. In questo senso voglio leggere iniziative di livello come questo workshop”, ha concluso, lasciando la parola ai relatori del pomeriggio, per la sessione dedicata alle “Nuove aree di studio del self-care”.