L’annuncio è arrivato con una conferenza stampa al termine di una giornata di consultazioni: le misure in vigore per le cosiddette zone rosse del Paese sono estese a tutta Italia.
Alle misure si aggiungerà anche un divieto degli assembramenti sia all’aperto che nei locali chiusi previsto con un unica modifica alla “lettera d)” del precedente Dpcm in cui si prevede che:
“d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano; lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro;”.
Il nuovo Dpcm in vigore da domattina
Questo a partire da domattina, quando entrerà in vigore il Dpcm 9 marzo 2020 firmato questa sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 marzo 2020, in cui è pubblicata anche la legge 5 marzo 2020, n. 13 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”
Cosa prevede il provvedimento
Il nuovo Dpcm prevede i sintesi che dal 10 marzo:
• bisogna evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori,
nonché́ all’interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati
da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per
motivi di salute CHE VANNO DIMOSTRATE (pena art 650 codice penale);
• si raccomanda a datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei
dipendenti di periodi di congedo ordinario o ferie, ferma restando la modalità di lavoro
agile disciplinata per tutto il territorio nazionale;
• sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici
o privati.
• sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o
privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se
svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi,
cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e
locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
• Sono vietati assembramenti anche all’aperto!
• sono sospesi i servizi educativi e le attività didattiche;
• sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico
del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della
distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d),
con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
• sono consentite le attività commerciali diverse da ristorazione e bar a condizione che il
gestore garantisca un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare
assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali
aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza
di almeno un metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di
violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il
rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le strutture dovranno
essere chiuse;
• sono adottate in tutti i casi possibili, nello svolgimento di incontri o riunioni, modalità di
collegamento da remoto, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza
interpersonale di un metro ed evitando assembramenti;
• nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita,
nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei
mercati. Nei giorni feriali, il gestore deve comunque garantire il rispetto della distanza di
sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso
di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il
rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le strutture dovranno
essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di
generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza
di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in
caso di violazione.
Il provvedimento, ha spiegato il premier che lo ha definito come “io resto a casa”, resterà – per ora – in vigore fino al 3 aprile.
Conte ha sottolineato l’importanza di adeguarsi alle misure per tutelare la salute pubblica e in particolare dei più fragili e per favorire e aiutare nel loro impegno medici e infermieri che stanno rischiando la propria salute per il bene comune.
Possibile, secondo Conte, anche un aggiornamento della struttura organizzativa della gestione commissariale attualmente gestita dalla Protezione Civile, probabilmente con la nomina di un Supercommissario, in particolare per potenziare l’approvvigionamento delle attrezzature medicali per la terapia intensiva.
Possibile inoltre che il Governo chieda di estendere lo sforamento del deficit per un intervento di sostegno economico superiore ai 7,5 miliardi sinora preventivati.
Conte: “Le nostre abitudini vanno cambiate ora”
“Siamo consapevoli – ha detto Conte in conferenza stampa – di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c’è tempo. I numeri ci dicono di una crescita importante dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Ai loro cari va la vicinanza di tutti gli italiani. Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, e lo dobbiamo fare subito. Adotteremo misure più forti per contenere il più possibile l’avanzata del coronavirus e per tutelare la salute di tutti i cittadini”.
L’autocertificazione in casi particolari
In caso di comprovate necessità, motivi inderogabili di lavoro o di salute, sarà possibile muoversi, ma solo compilando l’apposito modulo di autocertificazione, come specifica anche la direttiva ai Prefetti del ministero dell’Interno dell’8 marzo.
Le misure – su cui hanno concordato anche le Regioni – estese a tutto il territorio nazionale sono quelle previste dal Dpcm firmato nella notte tra sabato e domenica per la Regione Lombardia e altre 14 province del Nord del paese.
Le previsioni del Dpcm 8 marzo estese a tutta Italia
Il Dpcm 8 marzo 2020 le elenca così:
a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano (modificata nel nuovo Dpcm);
e) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, fermo restando quanto previsto dall’articolo 2, comma 1, lettera r);
f) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
g) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia richiamati, non facenti parte di circoli didattici o istituti comprensivi;
i) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
l) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
m) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d);
n) sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
o) sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro di cui all’allegato 1 lettera d), tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse;
p) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;
q) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), ed evitando assembramenti;
r) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non e’ disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro di cui all’allegato 1 lettera d), con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
s) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;
t) sono sospesi gli esami di idoneità di cui all’articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, da espletarsi presso gli uffici periferici della motorizzazione civile aventi sede nei territori di cui al presente articolo; con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.