Draghi e Speranza: si all’obbligo vaccinale e alla terza dose

Fare il punto sulle questioni principali che il Governo sta affrontando e su cui delibererà nei mesi futuri. Questi gli obiettivi della conferenza stampa che si è svolta ieri a Palazzo Chigi e alla quale hanno partecipato oltre al premier Mario Draghi i ministri Gelimini, Bianchi e Speranza.

Draghi ha spiegato che la campagna vaccinale procede spedita: verso la fine di settembre sarà vaccinata l’80% della popolazione. Già oggi il 70% è completamente vaccinato. Per questo si è detto “abbastanza fiducioso che raggiungeremo l’obiettivo dell’80% per fine settembre che dà, ovviamente, un grande conforto sia per la ripresa dell’attività produttiva, sia per la ripresa della scuola”. Draghi ha anche ricordato che la campagna vaccinale è stata invece abbracciata con grande entusiasmo dai giovani. Dei giovani tra i 16 e i 19 anni circa il 70% ha ricevuto almeno una dose di vaccino e quasi metà è pienamente vaccinata.

E Draghi ha espresso anche solidarietà piena a tutti coloro che sono stati e sono oggetto di violenza e di odio da parte dei cosiddetti NO VAX: “Questa violenza è particolarmente odiosa e vigliacca quando è fatta nei confronti di persone che fanno informazione e di persone che sono in prima linea a combattere la pandemia”, ha detto.

Sulle questioni aperte di maggiore attualità, il premier ha confermato che la scuola in presenza è sempre stata la priorità del Governo. Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino, quindi anche su quel fronte è tutto pronto.

L’applicazione del Green pass sta andando bene secondo Draghi, così come la preparazione concernente i trasporti. “Naturalmente – ha detto – vi saranno sempre dei casi in cui ci saranno le fotografie dei mezzi pieni, oppure delle cose che non vanno ma, in generale, l’impressione è che la preparazione sia stata accurata, ben fatta, che insomma il Governo non abbia ‘passeggiato’, come dice qualcuno, durante l’estate”.

Sull’obbligo vaccinale e sulla terza dose di vaccino, Mario Draghi ha risposto sì a entrambe gli argomenti e anche il ministro della Salute Speranza ha affermato che: “L’obbligo nel nostro Paese è già disposto da norma primaria per quanto riguarda il personale sanitario. Quindi in realtà già è applicato ad un pezzo della nostra società e quindi una possibilità che resta potenzialmente a disposizione delle istituzioni, del governo, del Parlamento. Sulla terza dose c’è un confronto in corso proprio in queste ore e questo confronto porterà la scelta della terza dose. Si inizierà, Io credo già entro il mese di settembre. Comunque nel mese di settembre, alla fine di questo mese. E si partirà dalle persone che hanno una risposta immunitaria molto fragile. Questa indicazione, tra l’altro nelle ultime ore è anche arrivata dall’Ema, dall’ECDC, dalle autorità europee, ed è un’indicazione su cui il nostro CTS ha già espresso un’opinione. Quindi sicuramente sì”.

La FNOPI sulla terza dose

Sulla terza dose nelle ultime settimane si era espressa anche la FNOPI ricordando che in poco più di in mese si è registrato un aumento del 600% di contagi tra gli operatori sanitari.

“I contagi tra gli operatori sanitari sono andati via via calando nei mesi a partire dal vax day di dicembre 2020 – ha detto la presidente Barbara Mangiacavalli – quando su base mensile si registravano tra i 16mila e i 19mila casi, fino alla cifra più bassa di soli 212 operatori sanitari infettati in un mese (dato dell’11 luglio). Oggi, però, dai dati aggiornati al 1° settembre, sono aumentati in poco più di un solo mese oltre il 600%, e sono 1.954. Di questi l’82-84% circa sono infermieri che da inizio pandemia si sono contagiati in circa 115mila”.

Sulla terza dose Mangiacavalli ha affermato che “è la scienza che deve decidere ma, sul campo, stiamo assistendo ad un aumento di contagi, sia pure con esiti non gravi, grazie alla vaccinazione che protegge dalle conseguenze peggiori dell’infezione”. Una delle ipotesi è che i sanitari, vaccinati per primi, abbiano visto ridurre la propria immunità e siano quindi più soggetti all’infezione. Per quanto sulla gravità della malattia, come specificato da Mangiacavalli, il vaccino mantiene la sua efficacia.

Il fatto positivo, infatti, è che si tratta di casi non gravi e non si registrano decessi. Grazie al fatto che il 95% degli operatori sanitari risulta vaccinato (il 98,1% almeno con una dose). “Sul fronte dei ricoveri e dei decessi – spiega Nicola Draoli, membro del comitato centrale della Fnopi – i dati non sono sovrapponibili a quelli dell’anno scorso. L’aumento dei contagi è compatibile con la circolazione della più contagiosa variante delta. Ma la quasi totalità degli operatori contagiati sono asintomatici o paucisintomatici”.

Speranza fa il punto sui vaccini

Alla conferenza stampa di Palazzo Chigi, poi, il ministro Speranza ha fatto il punti sulla situazione.

“Vorrei ricordare a tutti, ormai il mese di agosto è finito, che abbiamo tenuto in questo mese limitazioni molto molto leggere rispetto a quelle che avevamo imparato a conoscere nei mesi precedenti. Questo significa che la campagna di vaccinazione è la vera arma fondamentale che abbiamo, e la risposta degli italiani in questo momento è molto positiva e molto incoraggiante, abbiamo superato nella giornata di ieri 78 milioni di somministrazioni e abbiamo superato il 70% della popolazione vaccinabile che ha completato il ciclo.

Il lavoro del Commissario Figliuolo procede in maniera molto positiva in stretta sinergia con le regioni e ci porterà nei termini che abbiamo previsto, cioè entro la fine di settembre, a raggiungere il 80%. Noi siamo fiduciosi che questo risultato sia alla nostra portata.

Il segnale più bello, lo diceva il Presidente del Consiglio, sta arrivando dai più giovani, dai più giovani sta arrivando un messaggio di grande fiducia, un messaggio di libertà, con un numero molto molto significativo di vaccinazioni che sono in corso e una percentuale che nei più giovani addirittura ha superato alcune delle generazioni di mezzo. È bello vedere tra i 20 e i 29 anni c’è una risposta molto alta, e anche tra i 12 e i 18 anni e questo ci offre anche un’arma in più fondamentale per la riapertura delle scuole.

Abbiamo sin dall’inizio detto, tutti insieme come governo, che questa è la priorità assoluta che noi abbiamo, far rientrare tutti in sicurezza in presenza e io spero che ben presto avremo un numero molto alto di classi in cui tutti i ragazzi oltre che gli insegnanti saranno vaccinati e questo consentirà di alleggerire ulteriormente le misure a partire proprio dalla questione delle mascherine che possono essere abbassate nelle classi dove tutti sono vaccinati.

Quindi io penso che il messaggio che dobbiamo ancora dare con forza, con serenità, con rigore al nostro Paese è quello che c’ha attraversato in queste settimane e cioè che la campagna di vaccinazione, il vaccino, è l’arma fondamentale per chiudere questa stagione così difficile per aprire un’altra.

Arrivano dati da ogni angolo del mondo dove le vaccinazioni sono in corso e questi dati ci danno un messaggio univoco molto chiaro e molto netto che ci dice che i vaccini sono efficaci e sicuri e sono quindi lo strumento essenziale con cui gestire questa stagione”.

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