
Un Istituto italiano sull’invecchiamento per affrontare la sfida demografica che aspetta l’Italia e per dare ai cittadini soluzioni sanitarie innovative e sostenibili, tentando di sovvertire il lato oscuro dell'”inverno demografico”.
La proposta arriva dal convegno Age-It – il programma di ricerca guidato dall’Università di Firenze e finanziato dal PNRR – che si è tenuto oggi all’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute.
La FNOPI ha partecipato all’evento insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni.
“Ci siamo chiesti se fosse possibile partire da un approccio diverso: vedere la trasformazione in atto anche come un’opportunità e non solo come uno scenario negativo e abbiamo pensato di costruire qualcosa che potesse essere un riferimento a livello nazionale e internazionale”, ha dichiarato Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università di Firenze.
Da qui l’idea di creare un centro scientifico di eccellenza sulla ricerca e sulla raccolta dati, sulla prevenzione e sull’invecchiamento attivo, sull’analisi multidisciplinare di soluzioni e sul disegno di politiche d’intervento che in Francia, Gran Bretagna, Germania, Portogallo, Paesi Bassi, e in quasi tutti i Paesi europei, è già realtà. L’idea prende corpo dal lavoro portato avanti da Age-It che ha coinvolto più di 800 ricercatori, una rete di oltre 20 atenei italiani, centri di ricerca, aziende e istituzioni.
La proposta è stata accolta con favore dal ministro della Salute Orazio Schillaci che ha sottolineato come “il futuro della popolazione sia una responsabilità che chiama in causa tutti. Grazie ai progressi della medicina e alla qualità del Servizio sanitario nazionale oggi l’Italia è la seconda nazione più longeva al mondo e molte nazioni guardano a noi come modello. Garantire una longevità in salute oggi, dunque, è una priorità – ha aggiunto il ministro -. La chiave è puntare sulla prevenzione e su stili di vita sani ed entrambi questi aspetti sono al centro agenda del ministero. Avere meno malati è la sfida maggiore che attende il nostro futuro e possiamo centrarla puntando su innovazione, ricerca e medicina territoriale”.
Nel corso della giornata dieci gruppi di lavoro costituiti su altrettante aree di ricerca hanno presentato i risultati dei loro studi e le loro proposte innovative: dalla demografia all’intelligenza artificiale; dall’impatto dell’inquinamento sulle patologie neurologiche degli anziani alle mutazioni del mercato del lavoro nel Paese con meno giovani in Europa; dalle sperimentazioni terapeutiche per contrastare l’invecchiamento cellulare alle proposte per la sostenibilità del sistema previdenziale; dal ripensamento dell’assistenza ai non autosufficienti alla formazione dei caregiver, fino alla tutela della loro condizione psicologica. E poi nuove evidenze in tema di dieta, esercizio fisico, stimolazione cognitiva, socializzazione e controllo dei fattori di rischio vascolari, innovative soluzioni per ripensare case e spazi urbani, un nuovo approccio del mercato che valorizzi la silver economy e l’esordio dell’indice di giustizia intergenerazionale che misura lo sbilanciamento a favore dei diversi gruppi sociali in Italia e in Europa.