
Esperti, istituzioni, professionisti sanitari e rappresentanti del mondo accademico, amministratori pubblici e mondo del volontariato si confronteranno per due giorni, il 10 e l’11 settembre, a Firenze, sul tema della salute femminile lungo tutto l’arco della vita.
Si tratta della quinta edizione della Convention nazionale di Donne Protagoniste in Sanità, l’associazione che comprende oltre 2.300 Donne appunto impegnate a tutti i livelli nel pianeta Salute. Si terrà a “Il Fuligno, CSF Montedomini” (via Faenza 48, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella).
Al centro dell’appuntamento una visione ampia e articolata della salute della donna, che non si limita al solo accesso ai servizi sanitari, ma considera in modo integrato prevenzione, comportamenti, lavoro, ambiente, educazione, relazioni sociali. Per la FNOPI parteciperà la consigliera nazionale Teresa Rea, componente del Comitato centrale, impegnata nella tavola rotonda prevista alle ore 12.30 su prevenzione e stili di vita.
“Secondo l’Oms l’11% della salute dipende dalla qualità dei servizi sanitari – ha spiegato oggi Monica Calamai, coordinatrice della Community Donne Protagoniste in Sanità – ma il 43% è determinato dagli stili di vita, il 27% dalla genetica e il 19% dall’ambiente. È su questi ambiti che occorre agire con urgenza, se vogliamo costruire un sistema davvero equo, efficace e sostenibile”.
Durante la due giorni fiorentina si alterneranno sessioni su temi chiave come il gender gap, le malattie oncologiche, la conciliazione tra lavoro e vita personale, l’invecchiamento, la salute mentale, la prevenzione e la medicina di genere. Uno spazio importante sarà riservato all’approccio One Health, che guarda alla salute come risultato dell’interazione tra dimensione umana, animale e ambientale.
Come ogni anno, la Convention si concluderà con la cerimonia di consegna del Premio Donne Protagoniste in Sanità e, da quest’anno, si aggiunge il Premio Silvia Foglino, dedicato ad una delle prime collaboratrici della Community. I riconoscimenti saranno assegnati a realtà e figure che si sono distinte nell’introduzione di politiche di parità, progetti innovativi di cura, o nell’impegno concreto per ridurre il divario di genere nel settore sanitario.
“Le donne non sono solo destinatarie di cure – sostiene Calamai – ma portatrici di visione e protagoniste del cambiamento. La nostra Convention è ormai una piattaforma stabile, un luogo di pensiero e azione per una sanità che metta davvero al centro le persone, le differenze, i diritti”.
L’ingresso è libero e gratuito, ma occorre iscriversi all’apposito link.