COVID-19: il Governo decide uno scostamento del deficit di 25 miliardi

Il Presidente del Consiglio Conte, il Ministro dell’Economia Gualtieri e la Ministra del Lavoro Catalfo sono intervenuti sulla strategia del Governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19.

Il Consiglio dei Ministri di questa mattina ha deliberato la richiesta al Parlamento di un ulteriore scostamento del deficit rispetto ai 7,5 miliardi contenuti nel documento già all’esame delle camere.

È stato deciso uno scostamento complessivo di 25 miliardi di euro, di cui 12 miliardi da impiegare immediatamente in un decreto economico contenente misure per affrontare l’emergenza.

Il decreto economico verrà deliberato in un Consiglio dei Ministri previsto per venerdì di questa settimana.

Il ministro Gualtieri – che interverrà oggi in audizione in Parlamento e durante la conferenza stampa ha ringraziato ancora una volta medici e infermieri – ha precisato che non si andrà al di là del tetto del 3% deficit/PIL, perché si impiegheranno immediatamente soltanto 12 dei 25 miliardi. Le altre risorse saranno tenute pronte per eventuale inasprimento dell’emergenza.

Inoltre, il Presidente del Consiglio ha dichiarato che verrà costituita una task force europea per affrontare l’emergenza in cui saranno presenti anche referenti del nostro Paese.

Già venerdì dovrebbe essere approvato un primo immediato stanziamento. “Ieri con le opposizioni c’è stato un confronto sereno, da parte del governo c’è la volontà di condividere il percorso nel rispetto dei ruoli. Nel Consiglio dei Ministri di venerdì ci saranno misure economiche di più immediato impatto economico”, ha spiegato Conte.

Il ministro dell’Economia ha poi aggiunto che il governo “sta lavorando al nuovo decreto che prevederà uno stanziamento di  12 miliardi che serviranno per dare pieno sostegno al sistema nazionale sanitario, alla protezione civile e al lavoro. Nessuno perderà il lavoro per il coronavirus, daremo sostegno alla liquidità per famiglie e imprese, e ci saranno iniziative sulle scadenze fiscali”. L’obiettivo prioritario, ha spiegato Gualtieri, è quello di “potenziare la risposta del servizio sanitario”.

Gualtieri ha chiarito che  “il personale medico e infermieristico sarà incrementato con 320 unità di personale militare, di cui 120 medici e 200 infermieri. Saranno aumentate anche le risorse umane Inail, con l’assunzione a tempo determinato di 200 medici specialisti e
di 100 infermieri da impiegare assistenza e cure ambulatoriali agli infortunati sul lavoro”.

Sarà inoltre potenziata “la rete di assistenza territoriale, per aumentare, a livello regionale, del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva e del 100 per cento il numero dei
posti letto nelle unita’ operative di pneumologia e di malattie infettive, da allestire con la dotazione per il supporto ventilatorio.

A questo si aggiungerà anche il potenziamento delle strutture della sanità militare, con la
realizzazione di strutture sanitarie dedicate e il conseguente acquisto di dispositivi e presidi sanitari idonei a gestire in sicurezza l’emergenza”

Dalle istituzioni europee, ha spiegato Conte, “c’è apertura sulle nostre richieste. Una grande apertura per fare fronte alle esigenze sociali ed economiche. Così come sul fatto che è necessaria maggiore liquidità e ricorrere a tutti gli strumenti per fare fronte a questa emergenza. Abbiamo poi concordato sulla necessità di dobbiamo condividere informazioni e abbiamo concordato sulla necessità di cooperare per rendere i rispettivi sistemi sanitari nazionali ancora più efficienti”.

E una prima risposta europea di contrasto al virus potrebbe arrivare nei prossimi giorni. “C’è piena convergenza anche sulla creazione di «una task force europea per promuovere la ricerca e combattere il virus ancora ignoto”.

Quanto alla possibilità di varare misure più restrittive per la Lombardia: “Ieri c’è stata una videoconferenza: ho dato mandato al ministro Speranza di sollecitare il governatore Fontana a formalizzare le richieste motivandole. Siamo in attesa di ricevere quelle richieste. Non c’è nessuna chiusura verso misure più restrittive. Siamo disponibili a seguire l’evolversi della curva epidemiologica e le richieste che dovessero pervenire”, ha chiarito il premier.

“Tenete conto che per il resto stiamo parlando di sanità, è un’emergenza diversa rispetto al passato quando si ragionava su un G7 o un terremoto. La competenza sanitaria è un regionale, non credo che in questo momento sia utile avocare a livello centrale le competenze delle Regioni, credo che sia un errore e sarebbe una scelta disfunzionale”, ha aggiunto Conte.